Diario dal Kossovo – 27 novembre 2013
Lascio il monastero di Decani sotto una coltre di neve che nasconde (ma
non risolve) tutte le strane contraddizioni di questa terra. Sono
atteso a Prizren per tenere agli studenti delle tre classi del seminario
una “lectio magistralis” sulla situazione della Chiesa ortodossa in
Italia. Non so chi tra noi è più incuriosito dall’altro: una classe che
si trova di fronte uno ieromonaco ortodosso italiano, o quest’ultimo che
assiste alla rinascita della speranza nelle comunità ortodosse del
Kossovo. Ma i nostri problemi, alla fin fine, sono molto simili:
iniziamo a parlare di chi vede nella Chiesa solo un’identità culturale, e
terminiamo notando quanto è importante che la vita della Chiesa
coinvolga tutti, e non solo i sacerdoti presenti e futuri. Anche il
vescovo Teodosije, che qui lavora anche come insegnante e che mi riceve
con il suo abituale affetto paterno, è d’accordo nell’insistere nel
coinvolgimento attivo di tutti i cristiani.
Al seminario di Prizren, con il vescovo Teodosije, padre Andrej e gli studenti
Anche le mie parole di incoraggiamento ai ragazzi devono sembrare loro
un po’ paradossali: proprio da un paese come l’Italia, con circa
trecento parrocchie ortodosse, ma nessun seminario, devono davvero fare
uno sforzo per capire perché ci interessiamo di loro. Eppure, riportare
speranza a comunità che sarebbero davvero senza speranza è una meta
importante. La parrocchia di san Massimo di Torino dà il suo contributo
mantenendo negli studi uno dei ragazzi: non è uno sforzo eccessivo, e
forse molte parrocchie ortodosse in Italia potrebbero, se non
contribuire agli studi di un seminarista, almeno dare un aiuto
significativo a questo esempio di risurrezione dal vivo.
Strahinja, giovane musicista e cantore, è il seminarista aiutato negli studi dalla nostra parrocchia
Il mio viaggio mi porta da Prizren alla zona montuosa a nord di
Gracanica, a osservare da vicino un fenomeno locale di aiuto ai poveri,
che non sfigurerebbe in Italia: le cucine popolari di Prekovce, dove la
presbitera Svetlana Stevic organizza la raccolta e la distribuzione di
cibo agli abitanti dei villaggi più disagiati. Qui ho l’occasione di
vedere quanto le attività dell’Associazione Amici di Decani sono
importanti, e quanto gli aiuti dati dall’Italia (sotto qualsiasi forma)
prendono corpo in una straordinaria opera di solidarietà. Ma qui è
meglio che io taccia: lasciamo parlare direttamente gli attivisti
dell’associazione in questa pagina sulle cucine popolari.
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