domenica 24 aprile 2011

Dalla Chiesa Ortodossa Russa

Messaggio di Pasqua di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

Ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci e alle monache e a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa Ortodossa Russa
Col cuore colmo di riconoscenza a Dio, reco a tutti voi un grande e salvifico annuncio:
CRISTO E’ RISORTO !
Di anno in anno, con quest’annuncio pasquale la Chiesa testimonia quest’evento di portata universale, successo quasi duemila anni fa. Allora, le donne giunte all’alba al luogo della sepoltura del loro Maestro trovarono il sepolcro vuoto. La forza divina di Cristo ha vinto la legge della morte. Egli è risorto, testimoniando a tutta l’umanità che la morte non significa la fine della vita, poiché la morte può essere superata dalla potenza di Dio.
La Resurrezione di Cristo, avvenimento unico della storia del mondo, per volere di Dio ha significato l’inizio della resurrezione anche per ognuno di noi. Se il Salvatore è venuto al mondo, ha sofferto la Passione, è stato crocefisso e si è rialzato dal sepolcro, ciò è avvenuto affinché anche ogni uomo possa attraversare l’esperienza della resurrezione dai morti, non in senso metaforico, ma in senso reale. Di ciò parla chiaramente l’apostolo Paolo: “Dio … risusciterà anche noi con la sua potenza” (1 Cor 6, 14).
Ecco perché la Pasqua è la festa della vittoria della vita sulla morte: con la Resurrezione di Cristo Salvatore, la resurrezione dai morti è donata anche a tutti noi. E per quanto possano essere difficili le circostanze della vita terrena attorno a noi, quali che siano le prove che ci visitano, per quanto possano cercare di spaventarci coloro che, non avendo alcuna forza spirituale, vorrebbero prevedere l’avvenire, la nostra visione del mondo deve restare serena e gioiosa, poiché Cristo è Risorto!
Nell’antica Russia la festa della Pasqua era sempre la più grande e luminosa. Negli ultimi decenni essa è ritornata in molte case e famiglie, e ora essa è celebrata anche in quei posti in cui prima non risuonava il saluto pasquale: negli ospedali e nelle carceri, nelle caserme e sulle navi militari, e perfino sulle stazioni spaziali. Voglia Dio che a questi cambiamenti esteriori, avvenuti nei paesi della nostra cultura russa, corrisponda un’autentica rinascita delle anime delle persone, che la gioia della Resurrezione di Cristo ricolmi il cuore di ognuno, che la luce dell’amore divino riscaldi non solo i nostri cari e parenti, ma anche tutti coloro che non possono partecipare alla funzione pasquale in chiesa, le persone anziane, i malati, i soli.
Attraverso la Resurrezione di Cristo, i credenti possono comunicare alla forza della Grazia mandata dall’alto per vivere secondo la verità e i comandamenti di Dio, essere misericordiosi e caritatevoli, onesti e ben disposti verso ogni prossimo, pronti a condividerne gioie e dolori.
Quest’atteggiamento cristiano verso il prossimo comprende anche l’impegno a favore del proprio paese, popolo, della propria famiglia e casa. Predicando la priorità dei valori spirituali eterni, la Chiesa esorta i suoi figli ad aver riguardo anche dei valori passeggeri del mondo creato da Dio, onorando la natura che ci circonda, il ricco tesoro della cultura umana, raccolto lungo i secoli dai nostri antenati. Essere custodi dell’eredità spirituale e della tradizione dell’Ortodossia significa impegnarsi attivamente alla trasformazione di se stessi, del proprio mondo interiore, e nel contempo sostenere e preservare la bellezza e l’armonia del mondo che ci circonda, e ristabilirla laddove è stata infranta dalla perfidia umana. Tale è la chiamata e la responsabilità del cristiano.
Il Signore non aspetta da noi imprese impossibili. Egli si rivolge all’animo di ogni uomo per ripetergli: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 28-30).  E per provare e capire quanto sia dolce e leggero il  carico che il Signore ci propone, bisogna imparare a fare del bene a vicini e lontani. In quest’arte, difficili sono solo i primi passi: sapersi fermare per tempo, per non rispondere alla volgarità con altra volgarità, al male col male, alla menzogna con la menzogna, alla condanna con la condanna. E, almeno una volta, esperimentare la soddisfazione di un’azione giusta e onesta, a vantaggio di un’altra persona: in famiglia o al lavoro, in parrocchia o nel rapporto con vicini o conoscenti. Questo sentimento di soddisfazione può crescere e diventare uno stato d’animo di gioia e ottimismo, se le buone azioni compiute non per interesse ma col cuore puro diventano parte essenziale della nostra vita. Soltanto quando vedremo il legame indissolubile tra il bene operato da noi individualmente e il benessere sociale, potremo avvertire che la realtà cambia in meglio anche nella vita sociale.
La motivazione evangelica sottesa a ogni nostra azione, sia nella vita personale, che in quella professionale e sociale, è capace di cambiare radicalmente noi stessi e il mondo attorno.
In questa notte luminosa noi esclamiamo: «Risorga Dio e si disperdano i suoi nemici!». Che Dio risorga nei nostri cuori e che si disperdano la menzogna, l’inimicizia, il male, i conflitti e ogni divisione nella nostra vita!
Amati fratelli e sorelle, di tutto cuore vi porgo i miei più fervidi auguri per la Santa Pasqua. Che il sostegno e la benedizione del Signore veramente Risorto accompagnino ognuno di noi nel nostro impegno a gloria della Chiesa, a vantaggio dei paesi nei quali viviamo, e per il bene di vicini e lontani.
+Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie
Santa Pasqua dell’anno 2011

sabato 23 aprile 2011


MESSAGGIO PASQUALE
di S.E.cc.za Rev.ma NESTOR, VESCOVO DI KORSUN

Carissimi padri, fratelli e sorelle, amati nel Signore!
CRISTO È RISORTO!

Con gioia ed emozione grande rivolgo a tutti voi questo messaggio pasquale. Come vorrei fare gli auguri ad ognuno di voi di persona, con ognuno di voi condividere la gioia di Cristo Risorto. Con l’amato clero della Diocesi di Korsun e delle parrocchie della Chiesa Ortodossa Russa in Italia, con i fedeli saldi e zelanti di tutte le nostre parrocchie che si trovano nei diversi paesi dell’Europa Occidentale. Ma anche con tutti quelli che, forse soltanto una volta l’anno oppure per la prima volta o ancor di più a causa di circostanze improvvise hanno varcato la soglia della chiesa in questa Santa notte pasquale.
Il Signore non fa niente a caso, così come per il Signore non c’è alcun estraneo. Tutti noi Gli siamo ugualmente, infinitamente cari. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (Gv 3, 16).
 Sull’icona della Resurrezione vediamo come Cristo Salvatore tiene la mano di Adamo strappandolo dall’abisso dell’inferno profondo. Ma Adamo è tutti noi, tutto il genere umano, tutti coloro che hanno vissuto, vivono e che vivranno su questa terra.
E si stanno avverando le parole del Salvatore: Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me (Gv 12,32). Il Signore che ha vinto la morte ci porta insieme a Lui, ci chiama al suo Regno eterno, Regno che non è di questo mondo (Gv. 18,36), che si trova al di là della nostra comprensione, dietro l’orizzonte del pensiero umano.
Ma che nello stesso tempo è cosi vicino a noi in questi giorni pasquali.

Che la gioia del Signore Risorto, miei cari, illumini sempre il vostro cammino, aiutandovi a superare tutti gli ostacoli e le difficoltà. E che suonino sempre nei nostri cuori queste parole sempre vive

CRISTO È RISORTO! È VERAMENTE RISORTO! 


NESTOR, VESCOVO DI KORSUN
Pasqua del Signore 2011, Parigi


venerdì 22 aprile 2011

MESSAGGIO PATRIARCALE
PER LA SANTA PASQUA
+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
GRAZIA, PACE E MISERICORDIA
DA CRISTO SALVATORE GLORIOSO RISORTO

Figli amati nel Signore,
Di nuovo con gioia e pace rivolgiamo a  voi il saluto festoso e pieno di speranza: “Cristo è risorto!”.
Le coincidenze ed i fatti del momento presente sembrano non giustificare la gioiosità del nostro saluto. Le catastrofi naturali che si sono consumate, per le scosse sismiche e per le immense onde del mare e le conseguenti minacce di presumibili esplosioni delle centrali nucleari, ma anche i sacrifici umani per i conflitti bellici e le azioni terroristiche, mostrano il nostro mondo tremendamente ferito e che sussulta sotto la pressione di forze naturali e spirituali cattive.
Tuttavia la Resurrezione di Cristo è saputamente vera e fornisce ai fedeli cristiani la sicurezza e a tutti gli uomini la possibilità di superare gli sfavorevoli effetti delle catastrofi naturali e delle deviazioni psichiche.
La natura si ribella quando la arrogante mente umana tenta di domare le forze infinitesimali, che il Creatore ha racchiuso nelle cose apparentemente insignificanti, nella massa e nei suoi elementi inerti.  Considerando spiritualmente i fenomeni naturali avversi, che colpiscono ripetutamente ed in successione il nostro pianeta negli ultimi tempi, siamo portati ad accettare il presupposto, che questi sono indipendenti dalla deviazione spirituale del genere umano. I segni della deviazione, come la cupidigia, la avidità, l’insaziabile brama di ricchezza, combinati con la indifferenza per la povertà di molti, che porta in sé lo smisurato arricchimento di pochi, non paiono agli scienziati naturali,  avere relazione con gli avvenimenti naturali. Ciò nonostante, per esaminare il tema in modo spirituale, il peccato turba non solo la armonia delle relazioni spirituali, ma anche di quelle naturali. Esiste una relazione nascosta tra il male etico ed il male fisico, e se vogliamo esonerare il secondo, allora bisogna che in qualsivoglia modo rifiutiamo il primo.
Il Signore Risorto Gesù Cristo, l’uomo nuovo e Dio, rappresenta il modello di influsso benefico del santo sul mondo naturale. Ha guarito le malattie fisiche e spirituali , ha disposto benefattori e risanato gli uomini, ma allo stesso tempo ha anche calmato il mare agitato e ha moltiplicato i cinque pani per sfamare cinque mila uomini, combinando così il ristabilimento della armonia spirituale e naturale. Se vogliamo avere influenza benevolmente, nelle circostanze avverse naturali e politiche attuali, allora non abbiamo altra via, che la fede nel Cristo Risorto e la osservanza dei suoi Comandamenti salvifici per l’uomo.
Cristo è risorto ed insieme ha fatto risorgere il carattere perfetto di questo uomo offuscato, divenendo primogenito e precursore della rinascita del mondo, degli uomini e della natura. Il messaggio della Resurrezione non è privo di una influenza sostanziale sulla qualità della vita umana e sull’armonico funzionamento della natura. Quanto maggiormente e più profondamente viviamo la resurrezione di Cristo nel profondo dei nostri cuori, tanto più benefico sarà l’influsso della nostra esistenza  su tutta la umanità  e sul mondo naturale. Le scienze naturali forse non hanno ancora individuato questa relazione tra rinascita dell’uomo e rinnovamento della natura, ma la esperienza dei santi, che deve essere anche la nostra propria esperienza, assicura ciò che è sperimentalmente accertato,  ossia che realmente l’uomo rinato in Cristo, ristabilisce l’armonia, turbata dal peccato, dei fenomeni naturali. Il santo in Cristo smuove montagne per il bene e l’uomo malvagio, contro Dio, smuove i suoli e innalza onde altissime, per il male.
Allora avviciniamoci verso la santità del Cristo risorto, affinché per la sua grazia calmiamo le onde naturali e morali, che colpiscono il mondo di oggi.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo Risorto, sia con tutti voi amati figli nel Signore. Ciò avvenga.

Santa Pasqua 2011
+ Il Patriarca di Costantinopoli
fervente intercessore presso Cristo Risorto per tutti voi

lunedì 11 aprile 2011

CHIESA  ORTODOSSA
PATRIARCATO DI MOSCA
PARROCCHIA
SAN GIOVANNI DI KRONSTADT
-CASTROVILLARI-



Care Sorelle, Cari Fratelli:
con la gioia che il Signore ci offre e che in ognuno di noi
risplende, con letizia ed esultanza, annuncio a tutti Voi
che Domenica 17 Aprile, Festa dell'Entrata 
in Gerusalemme di Nostro Signore Gesù Cristo 
(Domenica delle Palme),
CELEBREREMO
presso la nostra Chiesa parrocchiale, sita in Piazza Vittorio Em. II
Palazzo Gallo - in fondo C.so Garibaldi,
con inizio alle ore 10.00 la Divina Liturgia.
Come sempre vi aspetto sempre più numerori per cantare le lodi a Dio.  Vi chiedo di comunicarlo anche ai vostri amici, ai parenti e conoscenti.
In Cristo - p. Giovanni

martedì 5 aprile 2011

Dal sito della Chiesa Ortodossa d'Albania

Mesazh ngushëllimi
Komunitetit Bektashian të Shqipërisë
Tiranë më, 02.04.2011
Me dhimbje të madhe dhe hidhërim të thellë mësuam sot se u nda nga jeta shumë i dashuri Haxhi Dede Reshat Bardhi, Kryegjysh Botëror i Komunitetit Bektashian.
I shprehim ngushëllimet më të ndjera dhe të nxehta Komunitetit Bektashian, të cilin ai e drejtoi me urtësi dhe përkushtim, si dhe të afërmve të tij.
Do të kujtojmë gjithmonë me dashuri të sinqertë dhe vlerësim të veçantë personalitetin e tij fisnik, besimin dhe përkushtimin ndaj Zotit dhe popullit të Shqipërisë.
Gjithashtu, do jenë të paharruara miqësia dhe bashkëpunimi i ngushtë e i përzemërt për ringritjen e besimit dhe harmoninë fetare në vend, që na lidhën për dy dekada me radhë.
Kujtimi dhe trashëgimia e tij shpirtërore jemi të sigurt se do të jenë gjithmonë bekim dhe burim frymëzimi për Komunitetin Bektashian.
Lutemi që Zoti, të cilin ai e deshi që nga mosha fëminore, ta prehë me të drejtët shpirtin e tij të zgjedhur.
Për Kishën Orthodhokse Autoqefale të Shqipërisë
+Anastasi
Kryepiskopi i Tiranës, Durrësit dhe i gjithë Shqipërisë

Dalla Chiesa Ortodossa Russa

65 anniversario del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca


 
Il 4 aprile 2011 ricorreva il 65 anniversario della fondazione di una delle più importanti strutture sinodali della Chiesa Ortodossa Russa, il Dipartimento per le relazioni esterne.
Esso infatti è stato costituito dal Sacro Sinodo il 4 aprile 1946, quando lo svilupparsi dei rapporti esterni della Chiesa Russa richiedeva l’istituzione di una struttura con questo compito specifico.
Il primo presidente del Dipartimento, negli anni 1946-1960 è stato il metropolita Nikolaj (Jarushevitch) di Krutitsy e Kolomna; dal 1960 al 1972 a capo del Dipartimento era il metropolita Nikodim (Rotov) di Leningrado e Novgorod; Dal 1972 al 1981 il posto di presidente del Dipartimento è stato occupato dal metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna e dal 1981 al 1989 dal metropolita Filaret (Vachromeev) di Minsk e della Bielorussia.
Dal 1989 al 2009 il Dipartimento è stato diretto dall’arcivescovo (dal 1991 metropolita) Kirill di Smolensk e Kaliningrad, attualmente Patriarca di Mosca e tutte le Russie. Il questo ventennio sono avvenuti cambiamenti sostanziali della struttura e attività del Dipartimento. Il dialogo con le autorità dello stato è entrato in una fase del tutto nuova, cosa che ha permesso di ottimizzare le relazioni stato-Chiesa, si sono ampliati e consolidati i contatti e la collaborazione con le organizzazioni politiche, sociali, scientifiche e culturali.
Il Dipartimento ha organizzato il lavoro di ideazione e elaborazione di un importante documento che presenta la posizione della Chiesa nei confronti di diversi fenomeni e problemi della vita sociale: I fondamenti della dottrina sociale della Chiesa Ortodossa Russa, adottato dal Concilio dei vescovi dell’anno 2000.
Nel 2007 con la firma dell’Atto di comunione canonica è stata ricostituita l’unità del Patriarcato di Mosca con la Chiesa Russa all’estero, a conclusione di lunghe consultazioni e trattative, svoltesi con l’attivo contributo del Dipartimento.
Allo scopo di poter assicurare un’assistenza pastorale ai fedeli della Chiesa Russa che per varie circostanze si trovano a vivere lontani dalla patria, il Dipartimento ha incrementato il numero delle parrocchie del Patriarcato di Mosca all’estero.
Dopo la morte del Patriarca Aleksij II, il 6 dicembre 2008 il Sacro Sinodo ha eletto Locum tenens il metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad; il 27 gennaio 2009 egli è stato eletto Patriarca dal Concilio locale della Chiesa Ortodossa Russa, e il 1 febbraio è stato intronizzato nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
Con decisione del Sacro Sinodo del 31 marzo 2009, nel quadro dell’ottimizzazione dell’attività delle strutture sinodali, sulla base del Dipartimento sono stati costituiti il Dipartimento per i rapporti tra la Chiesa e la società e la Direzione del Patriarcato per le strutture all’estero ai quali sono stati affidati parte dei compiti un tempo di competenza del Dipartimento per le relazioni esterne. La filiale del corso di dottorato dell’Accademia teologica di Mosca, che funzionava presso il Dipartimento è stata riorganizzata in Corso di master e dottorato della Chiesa Ortodossa Russa, intitolato ai santi Cirillo e Metodio.
Nella stessa occasione, il Sinodo ha nominato presidente del Dipartimento il vescovo Hilarion di Vienna e dell’Austria, attualmente metropolita di Volokolamsk, vicario della diocesi di Mosca.
Oggi il lavoro del Dipartimento è compiuto dai tre segretariati: per i rapporti inter-ortodossi, per i rapporti con le altre Chiese e comunità ecclesiali, e per i rapporti con gli stati esteri.
Lo stato e i compiti del Dipartimento sono stabiliti dallo Statuto della Chiesa Ortodossa Russa e dal Regolamento del Dipartimento stesso. Il Dipartimento dipende dal Patriarca e dal Sacro Sinodo che ne confermano ogni anno il programma. I documenti fondamentali che regolano l’attività del Dipartimento sono le decisioni del Concilio locale e del Concilio dei vescovi della Chiesa Russa, le direttive del Sinodo e i compiti straordinari affidati dal Patriarca.
Secondo una tradizione stabilitasi ormai da tempo, il Dipartimento festeggia i propri anniversari nel periodo dopo la Pasqua.
In occasione del 65 anniversario della costituzione del Dipartimento, la Fondazione di beneficenza intitolata a san Gregorio di Nazianzo ha decorato la facciata dell’edificio presso il monastero di san Daniele di Mosca, in cui ha sede il Dipartimento, con un mosaico, rappresentante la Vergine che stende il suo velo sul mondo.
Il 4 aprile 2011, nel giorno dell’anniversario della fondazione del Dipartimento, il suo presidente, metropolita Hilarion di Volokolamsk, ha tenuto una lezione all’Accademia teologica di Mosca sui rapporti inter-ortodossi.

domenica 3 aprile 2011

Dal sito amico: Eleousa .net

Serbia - In nome della libertà
 
Belgrado, 1 aprile 2011 - Durante la sua visita in Serbia, il presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa, il metropolita Hilarion ha visitato il nuovo cimitero di Belgrado, dove ha partecipato al servizio funebre presieduto da Sua Santità il patriarca Irenej presso la tomba dei soldati russi morti in Serbia durante la prima guerra mondiale.
Al culto hanno preso parte il rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia in Serbia, vescovo Antonio Moravichsky, l’abate del complesso della Chiesa ortodossa russa di Belgrado, arciprete Vitaly Tarasov, il segretario del Decr per le relazioni inter-ortodosse rev. Igor Jakimchuk, il clero della Chiesa ortodossa serba, i fedeli russi e serbi. Tra i presenti, c’erano l'ambasciatore straordinario e plenipotenziario russo in Serbia Alexander Konuzin, politici serbi e personaggi pubblici, benefattori russi e parrocchiani.
Alla fine del servizio, il patriarca Irenej si è rivolto ai presenti. A nome dei serbi, Egli ha espresso gratitudine ai fratelli russi, che hanno dato la propria vita per tutelare il prezioso dono dato da Dio alle persone - la libertà, e il sangue sigillato dalla secolare parentela dei due popoli slavi ortodossi.
Poi, il metropolita Hilarion si è rivolto al pubblico e ha detto, in particolare: “Insieme con il patriarca serbo Irenej, abbiamo pregato per il riposo di capi e guerrieri che hanno dato la vita sul campo di battaglia per la fede e la patria, soprattutto per quei soldati e ufficiali che sono stati uccisi qui nei Balcani durante la seconda guerra mondiale. In loro memoria è stato costruito questo maestoso monumento. Decine di migliaia di soldati russi hanno perso la loro vita nelle battaglie sulla terra di Serbia, e ora i loro corpi sono sepolti qui.
La Serbia e i Balcani nel loro complesso sono una regione che per secoli ha sofferto il dramma della storia umana: per interessi politici di vari imperi e stati ci fu la guerra, che ha portato alla morte persone innocenti e ha costretto comandanti a mandare i loro soldati alla morte.
I soldati russi si sono sempre sacrificati in modo speciale. Hanno versato il loro sangue non solo per la loro patria, ma anche per quei paesi collegati alla Russia da vincoli di sangue e di parentela spirituale attraverso la fede ortodossa. Il popolo russo per secoli è stato solidale con il popolo serbo, è venuto in suo aiuto nei momenti difficili, anche nella nostra storia recente. Quando Belgrado fu bombardata dalle truppe della Nato, è arrivato qui Sua Santità il Patriarca Alessio II, di venerata memoria. In Serbia, è venuto anche il metropolita Kyrill - l'attuale patriarca della Chiesa ortodossa russa. Attraverso la preghiera e i negoziati a livello politico e diplomatico del nostro governo e dei leader della chiesa, il popolo serbo in Serbia ha continuato ad esistere come stato indipendente, che conserva la propria storia e la propria fede.
La Russia e la Chiesa ortodossa russa ricordano che in Kosovo e Metohija i serbi continuano a vivere, che la fede ortodossa è viva, nonostante tutto il dolore, la sofferenza e le prove che hanno colpito la popolazione della provincia serba. Il Kosovo e Metohija sono la culla del cristianesimo serbo ortodosso, in questa terra ci sono i più grandi santuari del popolo serbo, nei monasteri del Kosovo continuano il loro ministero i monaci, e la Chiesa ortodossa russa continuerà nella preghiera il suo aiuto spirituale. I russi sono sempre stati e sempre saranno dalla parte del popolo serbo, e la Chiesa ortodossa russa è sempre stata e sempre sarà con la Chiesa ortodossa serba.
Oggi ricordiamo con devozione che il sangue versato mostra la consanguineità tra la Russia e la Serbia, che non hanno risparmiato le loro vite per la libertà, l'indipendenza e la prosperità del popolo serbo, che per il presente e per il futuro dobbiamo rafforzare i nostri legami fraterni e rimanere fedeli tra noi per la prosperità dei nostri paesi, per tramandare ai nostri discendenti la fede ortodossa.
Grazie a tutti per le vostre preghiere. Porto a voi la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kyrill.
Che Dio benedica le anime di tutti coloro che sono morti su questa terra e ora sono nella dimora dei giusti, “dove non c'è dolore, né lutto, né pianti, ma la vita eterna”.
Sua Santità il Patriarca Irenej e il metropolita Hilarion hanno visitato la tomba dei soldati russi e il monumento ai comandanti militari che sono morti nella prima guerra mondiale, cantando per loro "memoria eterna".
Il presidente del Decr ha anche visitato le tombe di illustri statisti e capi militari della Russia, che hanno trovato riposo sul suolo serbo. Tra di loro - il presidente della terza e quarta Duma (1911-1917) MV Rodzianko, il Capo di Stato Maggiore del Comandante Supremo dell'esercito russo negli anni 1915-1917 Generale MV Alekseev, e molti altri.
Lo stesso giorno, il metropolita Hilarion e la delegazione che lo accompagna sono stati invitati dall'ambasciatore russo in Serbia Alexander Konuzin per la cena che si è tenuta presso la residenza dell'ambasciatore a Belgrado. Alla cena hanno partecipato Sua Santità il patriarca serbo Irenej e il metropolita del Montenegro Amfilohije.

(Fonte: Decr Servizio Comunicazione; www.mospat.ru)


sabato 2 aprile 2011

IV Domenica di Quaresima


Domenica  03 Aprile  2011
Quarta Domenica di Quaresima
  Domenica di San Giovanni Climaco
Tono IV    Digiuno con licenza di olio e vino
Liturgia di San Basilio

Antifone della festa:

1) Lettore: Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo,
ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.

Coro: Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson
imàs.


2) Lettore: O Kìrios evasìlefsen, efprèpian
enedhìsato, enedhìsato
o Kìrios dhìnamin ke periezòsato.


Coro: Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs
ek nekròn, psàllondàs si:
Alliluia.

3) Lettore: Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo,
alalàxomen to Theò to
Sotìri imòn.


Coro: To fedhròn tis anastàseos kìrigma * ek tu anghèlu mathùse * e tu Kirìu mathìtrie, * ke tin progonikìn apòfasin aporrìpsase * tis Apostòlis kafchòmene èlegon: * Eskìlefte o thànatos, * ighèrthi Christòs o Theòs, * dhorùmenos to kòsmo to mèga èleos.

Tropari


Tono IV
To fedhròn tis anastàseos kìrigma * ek tu anghèlu mathùse * e tu Kirìu mathìtrie, * ke tin progonikìn apòfasin aporrìpsase * tis Apostòlis kafchòmene èlegon: * Eskìlefte o thànatos, * ighèrthi Christòs o Theòs, * dhorùmenos to kòsmo to mèga èleos.
Appreso dall’Angelo il lieto annunzio della Resurrezione e rigettata l’ereditaria condanna, le discepole del Signore esultanti dissero agli Apostoli: È stata sconfitta la morte, Cristo Dio è risorto, elargendo al mondo la grande misericordia.

(Tropario del Santo della Chiesa)

………   …….    ……..

Tropario del Santo del giorno

Tes tón dakrìo̱n sou roés, tís erímou tó ágonon egeórghisas, kiè tís ek váthus stenagmís, is ekatón toús pónus ekarpofóri̱sas, kiè gégonas fostír, tí Oikouméni lámpon tís thávmasin Ioánni Patír imón ósie, présveve Christó tó Theó, so̱thíne tás psichás imón.
Con lo scorrere delle tue lacrime, hai reso fertile la sterilità del deserto e con gemiti dal profondo hai fatto fruttare al centuplo le tue fatiche, e sei divenuto un astro che illumina e risplende su tutta la terra. Per i tuoi  prodigi, o santo padre nostro Giovanni, intercedi presso Cristo Dio per la salvezza delle anime nostre.


Kontakion

Ti ipermàcho stratigò ta nikitìria, os litrothìsa ton dhinòn evcharistìria anagràfo si i Pòlis su, Theotòke. All’òs èchusa to kràtos aprosmàchiton, ek pandìon me kindhìnon elefthèroson, ìna kràzo si: Chère, Nìmfi anìmfevte.
A te che, qual condottiera, per me combattesti, innalzo l’inno della vittoria; a te porgo i dovuti ringraziamenti io che sono la tua città, o Madre di Dio. Tu, per la invincibile tua potenza, liberami da ogni sorta di pericoli, affinché possa a te gridare: salve, o sposa sempre vergine.


Apostolo  (Ebrei 6,13-20)

Lettura dalla lettera di San Paolo agli Ebrei.

Fratelli, quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso, dicendo: Ti benedirò e ti moltiplicherò molto. Così, avendo perseverato, Abramo conseguì la promessa. Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine ad ogni controversia. Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento perché grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi che abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un grande incoraggiamento nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti. In essa infatti noi abbiamo come un'àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell'interno del velo del santuario, dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek.

Vangelo  (Marco 9,17-31)

In quel tempo uno della folla disse a Gesù: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più». E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».

Megalinarion
Epì si chère, Kecharitomèni, pàsa i ktìsis, anghjèlon to sìstema, kje anthròpon to ghènos, ighiasmène naè, kje paràdise loghikè, parthenikòn kàfchima, ex is Theòs esàrkothi, kje pedìon ghègonen o pro eònon ipàrchon Theòs imòn; tin gar sin mìtran thrònon epìise, kje tin sin gastèra platitèran uranòn apirgàsato. Epì si chère, Kecharitomèni, pàsa i ktìsis, dhòxa si.


Kinonikon

Enìte ton Kirion ek ton uranòn;
enite aftòn en tis ipsìstis.
Alliluia

Riceviamo dal nostro amico Gabriele e pubblichiamo


SS. MADRE DI DIO “ FIORE IMMARCESCIBILE 

 TOU AMARANTOU RODOU

SINASSI 3 APRILE

 La miracolosa icona della S. Madre di Dio “ fiore immarcescibile” era venerata nel monastero di Alexeevskij..
La prima menzione dell'icona originale del monastero Alexeevskij si ha nel 1757, anche se molto probabilmente l'icona si trovava nel monastero già molto prima; oggi di questa se ne sono perdute le tracce.
Questo tipo iconografico nacque sul Monte Athos e risente di alcune influenze dell'arte sacra occidentale; la sua massima diffusione e rinomanza la si ha nel XIX° secolo. La composizione allegorica dell'immagine si basa sulle profezie e sugli archetipi veterotestamentari della Santa Vergine e sugli inni sacri a Lei dedicati. Generalmente nel centro dell'icona ci sono l'immagine della Madre di Dio e di Gesù Bambino vestiti in abiti regali, decorati in oro. Il tempio sullo sfondo è immagine delle "dimore del Re di tutti"; Gesù Bambino sta in piedi su una tavola davanti alla Madre segno della vicinanza della Vergine alla sede di Dio, Lei stessa che è "la sede del Re". Sulle icone più complete di questo tipo iconografico attorno alla Madre di Dio ed al Bambino si dipingono il sole e la luna, la stella, l'incensiere, la candela e altri oggetti che sono simboli di Maria. Lo scettro pieno di fiori nella mano della Madonna richiama il germoglio dal tronco di Iesse da Isaia 11. I rami fioriti e le fioriere piene di fiori sono legati al nome della icona "Fiore immarcescibile".
  
INNO ACATISTOS ALLA SANTA MADRE DI DIO FIORE IMMARCESCIBILE
(TOU AMARANTOU RODOU)
 Kontakion  1
Madre di Dio, Vergine benedetta, prostrati davanti alla tua santa icona noi ti rivolgiamo un cantico di lode, presentando le nostre angosce, le nostre tristezze e le nostre lacrime a te che sei così vicina alle pene da noi provate sulla terra; accogli i nostri sospiri e, correndo in nostro soccorso, liberaci dalle ansie. Senza sosta e di tutto cuore noi difatti a te cantiamo: Alleluja.
Ikos 1
Come benedizione divina e dono del cielo, o Madre di Dio, tu sei stata mandata ai tuoi santi genitori Gioacchino e Anna, che se ne sono molto rallegrati. Tu hai poi lasciato il loro grembo, o Vergine da Dio scelta, e come fiamma inestinguibile della fede e turibolo spandente soave profumo, umilmente ti sei recata nell’atrio del Signore, dove la potenza dell’Altissimo, innalzandoti fino all’ingresso nel Tempio, ti fece entrare nel Santo dei santi e ti rivelò tutti i misteri del Cielo. Vergine compassionevole, divina Madre, fai salire anche la nostra preghiera verso tuo Figlio e nostro Dio, affinché possiamo a te così inneggiare:
Gioisci, inaccessibile purezza, ineffabile consolazione.
Gioisci, per la tua umiltà il Signore ti ha esaltata.
Giosci, strumento scelto dal nostro Dio.
Gioisci, tu che ci proteggi con ardore.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion 2
Siamo sollecitati da pensieri di peccato, trascinati da vergognose azioni, il nostro cuore si gela, i nostri occhi sono appesantiti e sul punto di chiudersi; ma tu, o Vergine santa, immarcescibile Fiore, annaffiaci con la tua mattinale rugiada, riscaldaci al sole della misericordia e dell’amore; o nostra Signora, sollevaci dalla terrestre polvere per condurci verso il Signore, così da poter offrirgli questa umile supplica e cantargli: Alleluja.
Ikos 2
L’Arcangelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea per recarti, o Vergine purissima, il santo annuncio, dicendo:
Gioisci, Piena di grazia, il Signore è con te! Noi invece, peccatori, alla vista di tale meraviglia, nella tenerezza del nostro cuore a te inneggiamo;
Gioisci, tu hai trovato grazia presso il Signore che ti ha elevata al di sopra degli Angeli e dei Santi.
Gioisci, tu che hai messo al mondo il Figlio erede del trono di Davide.
Gioisci, tu che hai acceso nelle nostre tenebre la luce che non tramonta.
Gioisci, tu che hai aperto a noi le porte dell’eterna felicità.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.

Kontakion 3
Siamo piegati sotto l’afflizione, trascorrendo nella tristezza e nella vanità i giorni della nostra vita; ma tu, o Vergine benedetta, fai risplendere le nostre anime della tua umiltà, così da poter chinare il capo ed esclamare: ‘Ecco i servi del Signore, sia fatto a noi secondo il suo volere!’. Per te, o immarcescibile Fiore, e per il Figlio nato da te noi non tralasciamo di cantare: Alleluja.
Ikos 3
In quei giorni, o Maria, tu ti sei recata in una contrada di Giuda e hai salutato con un abbraccio la tua cugina Elisabetta, che fu ricolma di Spirito Santo e disse ad alta voce: "Come è che viene da me la Madre del mio Signore?". O Vergine purissima, visita anche noi che siamo deboli e indigenti e fai salire il nostro gemito come fumo d’incenso fino al trono del Dio potentissimo, così che con tutto il cuore e in azione di grazia possiamo a te esclamare:
Gioisci, perché sull’umiltà della sua serva si è chinato il Signore.
Gioisci, perché benedetta ti dicono tutte le generazioni.
Gioisci, perché l’Onnipotente ha operato meraviglie per te.
Gioisci, fonte di vita e di immortalità.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion  4
In questa nostra valle di lacrime visitaci, tu immarcescibile Fiore così bello e profumato; prega tuo Figlio di liberarci dalla collera e dai pianti, da ogni dolore e malore; faccia egli scendere la pace nei nostri cuori, conceda ciò che chiediamo, ci copra con la sua inesauribile misericordia. Nell’attesa del tuo onnipotente soccorso, noi con tutta l’anima magnifichiamo il Signore e a lui cantiamo: Alleluja.
Ikos 4
I pastori che vigilavano di notte ricevettero dall’Angelo del Signore con grande gioia l’annuncio della nascita di Cristo nella città di Davide, adagiato in un presepe e in fasce. O Madre purissima che hai messo al mondo il tuo Figlio primogenito, accogli da noi le seguenti lodi:
Gioisci, vergine Madre di Dio, per mezzo della quale è sorta la luce che non tramonta.
Gioisci, stella che ci indichi nelle tenebre la via.
Gioisci, tu porti alle nostre anime uno spirito rinnovato.
Gioisci, sicuro rifugio nell’afflizione e pronto soccorso.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.

Kontakion  5
Ecco procedere il sacrificio mistico, il Re dell’universo; anche gli Angeli cantano dal Cielo: "Gloria a Dio nell’alto, gloria a Dio!". Ecco procedere il grande divino mistero! Quanto a noi, suoi indegni servitori, noi deponiamo ogni preoccupazione mondana e, con timore e gioia, come i pastori ed i Magi, ci chiniamo davanti a te, o Madre di Dio, e senza posa al tuo divin Figlio cantiamo: Alleluja.
Ikos 5
Ecco Simeone che, sospinto dallo Spirito, si introduce nel Tempio e accoglie tra le braccia il bambino Gesù; egli benedisse il Signore chiedendo di lasciarlo andare – lui, il suo servo – in pace. Quanto a te, una spada trafisse l’anima, o Vergine Maria, aprendo di molti il cuore ed i pensieri; quanto a noi, da te salvati, a te inneggiamo:
Gioisci, Madre benedetta che hai mutato la tristezza in grande gioia.
Gioisci, divina Madre che hai provato grande gioia e immensa pena per tuo Figlio.
Gioisci, speranza e consolazione di tutti gli afflitti.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion  6
Una frenetica tempesta agita l’oceano di questa vita, ed è sul punto di inghiottirci nei suoi abissi, tanto da offuscare la nostra gioia; ma tu, o buona Madre, dolce e compassionevole, prega il tuo Figlio, nel mezzo delle nostre tristezze, di venire in soccorso degli orfani e di noi afflitti . Rendici degni con Simeone il Teoforo di cantare con gioia: ‘Adesso, o Signore, lascia partire il tuo servo’. Vieni in nostro aiuto, o tu immarcescibile Fiore; non abbandonarci, ma salva quanti a Dio cantano: Alleluja.


Ikos 6
Il fanciullo cresceva e si fortificava in grazia e spirito, e tu, sua Madre, custodivi in cuore ogni parola che lo riguardava. Afflitta e dolente, tu lo hai cercato fra gli amici, i parenti, i conoscenti; poi con immensa gioia lo hai trovato nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori stupiti per il suo divino sapere. O immacolata dolcezza, soave bontà che riscalda il cuore del mondo intero, presta orecchio a questi nostri elogi:
Gioisci, tu che hai fatto crescere il tuo bambino con amore.
Gioisci, inconcusso baluardo dei bambini e dei piccoli.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion  7
"Figlio, perché hai fatto questo a noi?"hai chiesto a Gesù, stupita di vederlo seduto fra i saggi e sapienti. O divino sapiente, o divino rivelatore, era per te indispensabile stare alle cose di tuo Padre celeste. Buona Madre, vieni anche tu presso i tuoi figli, coprici col lembo del tuo velo profumato, illumina i nostri figli e le nostre figlie con la luce del sapere, fortifica il loro corpo e la loro anima, conservali nella sottomissione ai loro genitori, fa’ che crescano per la gloria di Dio e il bene della loro patria . Fiore immarcescibile, è con grande fede e inalterata speranza che noi ci prosterniamo ai tuoi piedi e senza mai cessare cantiamo a Dio: Alleluja.
Ikos 7
Tu intercedi con calore in nostro favore, ed è per la tua parola alle Nozze di Cana in Galilea che tuo Figlio e Dio operò il suo primo miracolo. Divina Madre, chiedi a tuo Figlio ancora presente in mezzo a noi di operare un altro miracolo: di cambiare i nostri giorni di afflizione, lacrime e oppressione nella gioia della novità di vita, così da eliminare dai nostri cuori il male. Tu, inaccessibile purezza, misericordia ineffabile, porgi l’orecchio alla nostra preghiera e concedi a noi di cantarti così:
Gioisci, splendida luce dell’amore e del perdono.
Gioisci, perché la parola di tuo Figlio opera il miracolo che dona agli uomini la gioia.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion  8
Non c’è più amore, la verità è scomparsa, il nemico ha seminato nei cuori la menzogna, l’odio, la collera, l’invidia. O Dio di misericordia, chi ha infestato la tua ammirabile messe, chi ha seminato tra il grano l’erbaccia? La tua collera è giusta; contro il tronco è già pronta l’ascia; ma ecco che la tua Madre si china ai tuoi piedi come calda avvocata del mondo intero. O forza dell’amore, o soavità del cuore! Allontana da noi la collera del nostro Dio, benedici quanti ci odiano, dona ai nostri nemici il perdono, attenua il loro furore, fai splendere in loro il luminoso amore di Cristo. Fiore soave, abbi pietà di noi che siamo come vasi vuoti e riempili con la pura gioia del rinnovamento spirituale, così da non cessare, in azione di grazia, di cantare: Alleluja.


Ikos 8
O divino Maestro ovunque presente, nel Cielo e quaggiù, che guarisci i malati e riempi del tuo amore tutto quanto il mondo; o dolce vittima, eccoti appeso e inchiodato alla Croce in mezzo ai malfattori; la marmaglia ti prende in giro, assieme ai prìncipi del popolo ed ai soldati. E tu, Madre afflitta, chini il capo sotto la Croce e una spada trafigge il tuo cuore materno. Quanto a noi, meditando sui dolori di tuo Figlio, ti rivolgiamo questi saluti:
Gioisci, dolce Vergine, la tua pena sarà cambiata in gioia, e la tua gioia non ti sarà tolta.
Gioisci, alla vista del Figlio umiliato, tu hai capito che i suoi dolori erano destinati alla gloria.
Gioiscii, perché tu sarai chiamata Regina del mondo e sederai alla destra di Gesù tuo Figlio.
Gioisci, divina Madre, celeste immagine della purezza e della bontà.
Rallegrati, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion  9
Vedendo la condanna a morte di Cristo, appeso alla Croce come un malfattore, noi gridiamo: Abbi pietà di noi peccatori, tu che per noi e per le nostre colpe soffri questo terribile castigo! Madre dei dolori, non distogliere da noi il tuo volto, purifica i nostri cuori per poter, in fervore di spirito, come ceri di pentimento bruciare davanti alla Croce del tuo divin Figlio, pregandolo senza sosta:
Ricordati di noi, Signore, nel tuo regno! E tu, o Madre, per i tuoi dolori rendici degni di cantare a Dio: Alleluja.
Ikos 9
"Tutto è consumato: Padre io depongo il mio spirito tra le tue mani!" . O Madre addolorata, tu sentivi la terra tremare di tristezza, il tuo cuore spezzarsi, il velo del Tempio spaccarsi. Tu vedevi le tenebre coprire la terra e il popolo come tramortito che diceva: "Veramente quest’uomo è Figlio di Dio!". Quanto a noi, ammirando tale prodigio, a te ci rivolgiamo con gioia:
Gioisci, sacrario del mistero più profondo.
Gioisci, dispensatrice della grazia di Dio.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion 10
Faccia silenzio ogni carne umana, si trattenga con timore e tremore: ecco che per i peccati del mondo è offerto il sacrificio più grande; deponiamo ogni vano pensiero terrestre e con un cuore puro prostriamoci davanti al trono del Re della gloria, inneggiando senza sosta: ‘Santo, santo, santo sei tu, Signore Sabaoth!’. E tu, o Madre della nostra salvezza, all’eterna beatitudine fai partecipare anche noi, mentre cantiamo a Dio: Alleluja.

Ikos 10
Il primo giorno della settimana, di gran mattino, le donne vennero al sepolcro portando aromi; la pietra era rotolata e il corpo del Signore non si trovava. "Donne, non abbiate paura, non cercate il Vivente fra i morti, perché Cristo è risuscitato, come aveva promesso". E tu, o nostra Signora, hai dato al mondo di poter a te così inneggiare:
Gioisci, perché il tuo Figlio è risuscitato dal sepolcro il terzo giorno.
Gioisci, perché la terra esulta e nei Cieli gli Angeli cantano il Cristo risuscitato dai morti.
Gioisci i, perché per te le catene eterne sono state spezzate.
Gioisci, perché dalle tenebre eterne noi siamo stati liberati per le tue preghiere e il tuo amore.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion  11
O Gerusalemme, tu che uccidi i profeti, Gerusalemme, ecco perdonati da Dio i tuoi gravi misfatti, e sul mondo intero splende il Sole senza declino. O Vergine immacolata, purifica le nostre anime e coprici dell’abito nuziale, così che con gioia noi possiamo entrare nella splendida camera nuziale di Cristo, cantando: Alleluja.
Ikos 11
Quando venne l’ora della tua ascesa presso Dio, o divina Madre, un Angelo del Signore venne di nuovo a stare davanti a te, splendente di luce; allora tu hai accolto il volere divino con gioia e umiltà, e con dolcezza sei andata verso il tuo divin Figlio. Tu che non tralasci di intercedere per noi, nella tua misericordia permetti anche a noi di uscire in pace e senza dolore da questa valle di lacrime e afflizione, così da poterti rivolgere queste salutazioni :
Gioisci, celeste Regina salita nei Cieli.
Gioisci, tu che nella tua Assunzione al Cielo non ci hai abbandonati.
Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion  12
O tremendo destino della nostra ultima ora! Il nostro cuore e tutte le nostre membra tremano a questo pensiero. Come lasceremo i nostri vicini e quanti ci sono cari? Come andremo in solitudine verso la nuova vita? Come staremo davanti al terribile tribunale del nostro Dio e Creatore? Tu, o nostra consolatrice, nostro buon soccorso, vieni in nostro aiuto in quel giorno, poggia sulla nostra fronte la tua materna mano per addolcire la nostra pena e sollevare la nostra anima dall’afflizione. Placa l’angoscia della separazione e risplenda davanti ai nostri occhi la luce dell’eterna verità. O Madre purissima, in te noi speriamo e a te lo chiediamo, a Dio cantando: Alleluja.

Ikos 12
Anima mia, cosa stai per rispondere al Signore quando verrà per giudicare la terra con severità ? Da una parte all’altra della terra la tromba dell’Arcangelo suonerà per radunare tutte le Nazioni, e in tutta la sua gloria il Figlio dell’uomo verrà; e la moltitudine delle nostre colpe coprirà il Cielo.
O compassionevole Madre di Dio, solo in te in quel giorno noi potremo sperare: sii nostra forza e sostegno; davanti alla tua santa icona noi ci prostriamo a terra, gridando con speranza e ardente fede:
Gioisci, baluardo e protezione del mondo intero.
Gioisci, nostro soccorso di fronte al tribunale di tuo Figlio.
Gioisci i, celeste Regina, divina Madre del Signore della terra e del Cielo.
 Gioisci, Madre di Dio, immarcescibile Fiore.
Kontakion 13
Immarcescibile Fiore, santa Vergine Maria, tu che hai messo al mondo il Verbo più santo di tutti i santi, accogliendo l’offerta della nostra preghiera, liberaci da ogni pericolo e rendi degni del regno dei cieli noi che a Dio cantiamo: Alleluja.