sabato 26 febbraio 2011

Un GRAZIE di vero cuore al mio Confratello e Concelebrante, Padre Ambrogio, della nostra Chiesa Ortodossa Sorella di Torino.


Grazie a P. Ambrogio, la nostra Chiesa Parrocchiale di Castrovillari, si è arricchita di un un altro prezioso pezzo, il candelabro a sette lumi, che dietro l'altare fa un figurone indescrivibile. E' arrivato a noi grazie anche al mio compaesano Salvatore, emigrato a Torino e che in questi giorni è sceso al suo paesello.


 













mercoledì 23 febbraio 2011


27 FEBBRAIO 2011 

DOMENICA DEL GIUDIZIOUNIVERSALE

Domenica Di carnevale

  


Le antifone sono quelle di ogni giorno:

1) Lettore:  Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo,
ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.

Coro:  Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson
imàs.

2) Lettore:   O Kìrios evasìlefsen, efprèpian
enedhìsato, enedhìsato
o Kìrios dhìnamin ke periezòsato.

Coro:   Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs
ek nekròn, psàllondàs si:
Alliluia.

3) Lettore:  Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo,
alalàxomen to Theò to
Sotìri imòn.

                                                     Coro: 
Katèlisas to stavrò su ton thànaton,
inèoxas to listì ton paràdhison;
ton Mirofòron ton thrìnon metèvales;
ke tis sis Apostòlis kirìttin epètaxas,
òti anèestis, Christè o Theòs, parèchon
to kòsmo to mega èleos.

Tropari

Tono VII

Katèlisas to stavrò su ton thànaton,
inèoxas to listì ton paràdhison;
ton Mirofòron ton thrìnon metèvales;
ke tis sis Apostòlis kirìttin epètaxas,
òti anèestis, Christè o Theòs, parèchon
to kòsmo to mega èleos.


Apolitikia della festa

Quando verrai sulla terra nella gloria, o Signore,
quando tremerà l’universo ed un fiume di fuoco trascinerà
tutti dinanzi al tuo tribunale; quando si apriranno
i libri e saranno rese pubbliche le cose nascoste;
allora, o giustissimo giudice, liberami dal fuoco inestinguibile
e degnami di sedere alla tua destra.


Apostolo (I Cor 8,8-13 - 9,1- 2)

- Mia forza e mio vanto è il Signore, egli
è divenuto la mia salvezza. (Sal. 117,14).
- Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte. (Sal. 117,18).

Lettura dalla prima epistola di Paolo ai Corinti.

Fratelli, non sarà certo un alimento ad  avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo,
veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un
vantaggio. Badate però che questa libertà non divenga occasione di caduta
per i deboli. Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio
di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà forse spinta a mangiare
le carni immolate agli idoli? Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole,
un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo
la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un
cibo scandalizza il mio fratello, non  mangerò mai più carne, per non dare
scandalo al mio fratello. Non sono forse libero io? Non sono un apostolo? Non
ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? Anche
se per gli altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo
del mio apostolato nel Signore.

Alliluia (3 volte).
- Ti ascolti il Signore nel giorno della
prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe  (Sal. 19,2).
Alliluia (3 volte).
- Salva, o Signore il tuo popolo e benedici
la tua eredità. (Sal. 27, 9).
Alliluia (3 volte).




Vangelo  (Mt. 25, 31-46)

Disse Gesù ai suoi discepoli: Quando il figlio dell’uomo verrà nella sua gloria
con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite
davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore
separa le pecore dai capri; e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sua
sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del
padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione
del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto
sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi
avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato
e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti   abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo
vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a
visitarti? Rispondendo il re dirà loro: In verità vi dico: Ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi
dirà anche a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno,
preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi
avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero
e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere
e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando
mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o malato o in carcere e
non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: Ogni volta che
non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete
fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna.

Kinonikon

Enìte ton Kirion ek ton uranòn;
enite aftòn en tis ipsìstis.
Alliluia


mercoledì 16 febbraio 2011

Domenica 20 febbraio 2011 - Del Figlio prodigo

20 febbraio 2011 – Domenica XVII di Luca: del Figlio Prodigo.
San Leone, vescovo di Catania. Tono VI
 
Tono VI
Le potenze angeliche vennero
al tuo sepolcro e i custodi
ne furono tramortiti.
Maria invece stava presso
il sepolcro in cerca del tuo
immacolato corpo. Hai pre-
dato l’inferno, non fosti sua
preda; sei andato incontro
alla Vergine, elargendo la
vita. O Signore, risorto dai
morti, gloria a te.
 
Kondakion
Ho abbandonato stoltamente
lo splendore paterno e ho
dissipato nei vizi quanto mi
avevi dato; per cui elevo a
te la voce del prodigo: ho
peccato dinanzi a te, Padre
misericordioso, accoglimi
pentito e trattami come uno
dei tuoi servi.
APOSTOLOS (1 Cor. 6, 12-20)
Lettura dalla lettera di Paolo ai Corinti.
Fratelli, “Tutto mi è lecito”. Ma non tutto giova.
“Tutto mi è lecito!”. Ma io non mi lascerò
dominare da nulla. “I cibi sono per il ventre
e il ventre per i cibi”. Ma Dio distruggerà
questo e quelli; il corpo poi non è per l’impudicizia,
ma per il Signore, e il Signore è
per il corpo. Dio poi, che ha risuscitato il
Signore, risusciterà anche noi con la sua
potenza. Non sapete che i vostri corpi sono
membra di Cristo? Prenderò dunque le
membra di Cristo e ne farò membra di una
prostituta? Non sia mai! O non sapete voi
che chi si unisce alla prostituta forma con
essa un corpo solo? I due saranno, è detto,
un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore
forma con lui uno spirito. Fuggite la
prostituzione. Qualsiasi peccato l’uomo
commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si
dà all’impudicizia, pecca contro il proprio
corpo. O non sapete che il vostro corpo è
tempio dello Spirito Santo che è in voi e che
avete da Dio, e che non appartenete a voi
stessi? Infatti siete stati comprati a caro
prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro
corpo.

 VANGELO  (Lc. 15, 11-32)
Disse Gesù questa parabola: “Un uomo aveva
due figli. Il più giovane disse al Padre:
Padre, dammi la parte del patrimonio che mi
spetta, e il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte
le sue cose, partì per un paese lontano
e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, in quel paese
venne una grande carestia ed egli cominciò
a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si
mise a servizio di uno degli abitanti di quella
regione, che lo mandò nei campi a pascolare
i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube
che mangiavano i porci; ma nessuno gliene
dava. Allora rientrò in se stesso e disse:
Quanti salariati in casa di mio padre hanno
pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre,
ho peccato contro il Cielo e contro di te;
non sono più degno di esser chiamato tuo
figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì
e si incamminò verso suo padre. Quando era
ancora lontano il padre lo vide e commosso
gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro
il Cielo e contro di te; non sono più degno
di essere chiamato tuo figlio. Ma il padre disse
ai servi: Presto, portate qui il vestito più
bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i
calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo,
mangiamo e facciamo festa, perché
questo mio figlio era morto ed è tornato
in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono
a far festa. Il figlio maggiore si trovava
nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, udì la musica e le danze; chiamò un
servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il
padre ha fatto ammazzare il vitello grasso,
perché lo ha avuto sano e salvo. Egli si arrabbiò,
e non voleva entrare. Il padre allora
uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre:
Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai
trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai
dato mai un capretto per far festa con i miei
amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha
divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato,
per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli
rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me
e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far
festa e rallegrarsi perché questo tuo fratello
era morto ed è tornato in vita, era perduto ed
è stato ritrovato”.

domenica 13 febbraio 2011

Dal sito: Makj.jimdo.com

LA CHIESA DEI PAPI IN AFORISMI – I
 
 
Ricordiamo che la chiesa dei Papi o lo Stato Pontificio, comunemente conosciuto come lo Stato del Vaticano comprende quasi interamente la superficie sub-triangolare comunemente indicata con il nome di Colle o di Monte Vaticano (Ager o Campus Vaticanus). Sorge in un luogo che secondo Plinio il vecchio contribuì ad attribuire a Roma la triste e famosa nomea di “voratrix hominum” e dove a ridosso dei Monte Vaticano si trova un valle: la “Valle dell’inferno”.
Affresco del bacio di Giuda
1. Il poeta italiano Dante Alighieri, vedendo “seduta” sul Monte Vaticano, la Chiesa dei Papi scrisse: “Sicura, quasi rocca in alto monte, / seder sovresso una puttana sciolta…” [i]
Dante Alighieri 
 
2. Quando la religione nega la libertà: “La religione è l’oppio dei popoli
 
Karl Marx (1818/1883)
 
3. Sulla potenza della Chiesa dei Papi: “Un gigante con i piedi d’argilla"
 
Anonimo papista
 
4. Sulla “santa inquisizione”: Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire.” [ii] 
Alessandro Manzoni (scrittore italiano – 1785/1873)
 
4.1 Io porto una maschera, ma per forza; poiché senza di quella nessun uomo può vivere in Italia. [iii]
Paolo Sarpi (1552/1623)
 
4.2 La consuetudine di Roma consiste nel tollerare certe cose e passare sotto silenzio altre.” [iv] 
Papa Gregorio VII
 
5. Sul culto della personalità del Papa: “Il vicario di Gesù Cristo, il successore di Pietro, è qualcosa di intermedio tra Dio e l’uomo, meno grande di Dio, ma più grande dell’uomo. La Chiesa romana, che io ho sposato, mi ha portato una dote: ho ricevuto da Roma la mitra, segno della mia funzione religiosa, e la tiara, che mi conferisce il dominio sulla terra. Io sono posto da Dio al di sopra dei popoli e dei regni. Nulla di ciò che avviene nell’universo deve sfuggire all’attenzione e alla potestà del sovrano pontefice. Come Dio creatore di tutte le cose pose nel firmamento del cielo due lumi, uno maggiore che illumini di giorno, ed uno minore che illumini di notte; così, nel firmamento della Chiesa universale, che prende il nome di cielo, pose due grandi dignità, la maggiore che, quasi come ai giorni, alle anime presiedesse e la minore che, quasi come alle notti, presiedesse ai corpi; e tali dignità sono: l’autorità pontificale e la regia. E certamente, come la luna riceve dal sole la luce, essendo minore del medesimo per quantità, per qualità, per ubicazione, per effetto, così la regia autorità deriva lo splendore della propria dignità dalla pontificia autorità.” [v] 
 
Papa Innocenzo III (1198/1216)
 
5.1 Gesù ha posto il papa al di sopra dei profeti, al di sopra del suo precursore, al di sopra degli angeli. Gesù ha messo il papa allo stesso livello di Dio.” [vi]
 
Giovanni Bosco (prete 1815/1888)
 
5.2 “Al centro della Chiesa (cattolica-romana), contrariamente a quanto stabilisce il Vangelo, continua a mancare la figura di Gesù. Il posto centrale è occupato dal clero: papa, vescovi e sacerdoti, ognuno con il loro rispettivo ambito di regno ecclesiale. La croce peggiore di Gesù non è stata la sua esecuzione a morte. Senza dubbio gli sarebbe risultata molto più tragica e dolorosa la croce di un clero che ha la sfrontatezza di presentarsi come continuatore della sua opera e suo mediatore davanti all’umanità.”
 
Pepe Rodrìguez (storico spagnolo)
 
5.3 In Vaticano sento sempre parlare del santo padre. Nessuno fa mai allusione a Gesù Cristo.” 
Cornelius Rijk (prete olandese)
 
6. Sullo spirito ecclesiastico: “In molti seminari i ragazzi “entrano angeli, e tra breve diventano demoni… E’ cosa da piangere il vedere tanti poveri figlioli, prima innocenti e devoti, ma dopo essere stati in seminario divenuti una sentina di vizi
Alfonso Maria de’ Liguori (ecclesiastico – 1696/1787)
 
7. Sulla fede papista: Per essere cattolici veri e buoni, e non cattolici di falso nome non c’è che un mezzo, uno solo, ma indispensabile e in surrogabile: ubbidire alla Chiesa e al suo Capo e sentire la Chiesa e col suo Capo.”
 
Papa Pio XI (1857/1939)
 
7.1 I “cattolici”, gli italiani e la loro Chiesa papista: Abbiamo dunque con la Chiesa e con i preti noi italiani questo primo obbligo: di essere diventati senza religione e cattivi: ma ne abbiamo ancora uno maggiore, il quale è la seconda cagione della rovina nostra: questo è la Chiesa ha tenuto e tiene questa provincia divisa.
Niccolò Macchiavelli (1469/1527)
 
7.2 I laici militanti non sono chiamati a far da sé. Il loro compito è semplicemente quello di aiutare la Gerarchia in tutto quello che occorre, in tutto quello che possono.”
Dal manuale dell’Azione Cattolica
 
7.3 La Chiesa… con l’impulso dato dal pontefice all’Azione Cattolica, non può accontentarsi solo di creare dei preti: essa vuole permeare lo Stato e per questa azione sono necessari dei laici, è necessaria una concentrazione di cultura cattolica rappresentata dai laici. Esistono molti giovani che possono diventare preziosi ausiliari della Chiesa più come professori d’università che come cardinali, ecc. Allargata la base delle “vocazioni” questa attività laico-culturale ha immense possibilità di estendersi.”
 
Antonio Gramsci (politico italiano - 1891/1937)
 
7.4 L’Azione Cattolica è la pupilla degli occhi nostri. Chi colpisce l’Azione Cattolica colpisce la Chiesa, perché colpisce la vita cattolica… io vi raccomando di non colpire l’Azione Cattolica; ve lo raccomando, ve ne prego per il vostro bene, perché chi colpisce l’Azione Cattolica colpisce il Papa, e chi colpisce il Papa muore.”
Papa Pio XI (1857/1939)
 
7.5 Essere d’accordo col Papa si domina ancora oggi la coscienza di milioni di uomini.” 
 
Benito Mussolini (politico italiano fascista – 1883/1945)
 
7.6 La guerra porterà sofferenze, ma anche benedizione e prosperità per il nostro caro paese… Il Signore guarda con occhio di particolare bontà all’Italia nostra, e questo proprio perché fu fatta la pace con la Chiesa e là ci possono essere difetti, ma la sostanza è sicura e buona.” [vii]
 
Papa Giovanni XXIII (1881/1963)
 
7.7 Non è un caso che nell’epoca moderna, la Chiesa abbia avuto la più stretta e felice alleanza politica con il fascismo, con il quale condivide “il sostanziale disprezzo e pessimismo sull’uomo come essere sociale, sempre da guidare, da correggere, da costringere e da limitare, la sfiducia quindi per ogni forma di discussione e di ricerca, per ogni atteggiamento che non fosse di obbedienza e di sottomissione.”
Miccoli (storico italiano)
 
7.8 “Il papa è il più grande decoro dell’Italia…e bisogna chiudere gli occhi all’evidenza per non vedere – almeno nell’attuale rivolgersi di tutti gli Stati al papa – per non vedere, dico, qual prestigio e quali vantaggi potrebbero dalla sua presenza derivare al nostro paese (l’Italia), quando fosse tenuto nel debito conto del suo essere internazionalmente e sopranazionalmente sovrano, che i cattolici di tutto il mondo gli riconoscono per divina istituzione.”
Papa Pio XI (1857/1939)
 
7.9 “Ritengo che la conclusione del concordato tra la santa Sede e il governo del Reich costituisca una garanzia sufficiente che i cittadini tedeschi di religione cattolica si metteranno d’ora in poi senza riserve al servizio del nuovo stato nazionalsocialista. Pertanto ordino quanto segue: 1. Lo scioglimento delle organizzazioni cattoliche riconosciute dal presente trattato e che erano state sciolte senza istruzioni dal governo del Reich sarà immediatamente revocato. 2. Ogni misura di coercizione contro sacerdoti o altri dirigenti di organizzazione cattoliche sarà immediatamente revocata. Il ripetersi di tali misure in avvenire è inammissibile e sarà punito in conformità alle leggi vigenti. Sono lieto di poter ritenere concluso un periodo in cui gli interessi politici e quelli religiosi troppo spesso si sono scontrati in contrasti apparentemente insolubili. Il trattato firmato tra il Reich e la Chiesa cattolica contribuirà a riportare anche in questo settore la pace di cui tutti hanno bisogno”. [viii]
 
Adolf Hitler (Duce nazista - 1889/1945)
 
7.10 I cattolici sono liberi quando peccano.”
Un papista “cosciente”
 
8. Sul “santo padre”: Sull’essere santo ho forti dubbi, ma non altrettanto sull’essere “padre”. 
Un monaco
 
9. Sui gesuiti:Impadronitevi di un’anima a sette anni e sarà vostra per tutta la vita.” 
Dalla Catechesi dei gesuiti
 
9.1 Vi è molto da imparare dai Padri della Compagnia di Gesù… e il Fascismo è molto inferiore, sia nei suoi propositi, sia nell’esecuzione, al rigore de “la Civiltà Cattolica” (organo dei gesuiti)”
 
Farinacci Roberto (fascista – 1892/1945)
 
9.2 Il grande imperatore Jung-Cing, il più saggio e il più magnanimo, forse, che al Cina abbia avuto, ha cacciato i gesuiti; ma non perché fosse intollerante, al contrario: perché i gesuiti lo erano. I gesuiti stessi riferiscono, nelle loro Lettere curiose, le parole che disse loro questo buon principe: “So che la vostra religione è intollerante; so quel che avete fatto nelle Filippine e nel Giappone; avete ingannato mio padre: non sperate di ingannare anche me”.
 
Voltaire (filosofo - 1694/1778)
 
9.3 E’ permesso uccidere un principe scomunicato dal papa in qualsiasi paese lo si trovi, perché l’universo appartiene al papa, e colui che accetta questo incarico fa opera di carità.”
 
Lacroix (gesuita - commentando il gesuita Busenbaum)
 
10. Simonia e robacce varie:Il papa fa mercato non solo dello Stato (ciò che non oserebbe né Verre, né Catilina, né alcun reo di peculato) ma mercanteggia perfino le cose della chiesa e lo stesso Spirito Santo!”
 
Lorenzo Valla (Umanista 1407/1457)
 
10.1 L’importante per un buon cortigiano è dissimulare.”
 
Pietro Bembo (cardinale e cortigiano – 1470/1547)
 
10.2 “Il denaro è, e resta lo strumento al servizio della Chiesa (cattolica)”
 
Paul Marcinkus (vescovo ed ex capo della Banca Vaticana)
 
NOTE

[i] Dante Alighieri, La Divina Commedia - Il Purgatorio;
[ii] Dal libro “I Promessi Sposi”;
[iii] In “Lettera ad un amico francese”, 1609;
[iv] Dalla lettera al legato pontificio Ugo di Diè, del 9 marzo 1078;
[v] In “Patrologia Latina” (Epistolae, I, 401), edizioni Migne, CCXIV, 378;
[vi] Canonizzato come santo nel 1934 da “santa Romana Chiesa”;
[vii] Papa Giovanni XXIII Sulla guerra contro la Francia e la Gran Bretagna del 1940;
[viii] Comunicazione alla stampa del 9 luglio 1933, sul concordato tra il Vaticano e il Terzo Reich.
 

Dalla Chiesa Ortodossa Russa

George Bush accoglie il metropolita Hilarion


Il 10 febbraio 2011, nel corso della sua visita negli USA, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, è arrivato a Dallas.
La mattina dell’11 febbraio si è svolto l’incontro del metropolita con l’ex presidente USA George Bush junior. Durante l’incontro, durato circa un’ora, c’è stato uno scambio di opinioni riguardanti un ampio spettro di questioni. Il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa Russa ha illustrato la sua visione delle prospettive del dialogo intercristiano, sottolineando in particolare la necessità di una collaborazione dei rappresentanti delle diverse confessioni in favore del mantenimento dei valori morali.
In ricordo dell’incontro, il metropolita Hilarion ha fatto dono a George Bush del suo libro “L’Ortodossia” in lingua inglese, e di un cofanetto dipinto a mano con una raffigurazione del Cremlino di Mosca.

martedì 8 febbraio 2011

Dal sito della Chiesa Ortodossa Russa

Il Patriarca: le relazioni con la Chiesa cattolica oggi

Il Patriarca Kirill ha aperto il Concilio episcopale il 2 febbraio 2011, con un intervento sulle relazioni tra la Chiesa Ortodossa Russa e le altre confessioni cristiane.
Il Patriarcato di Mosca – diceva tra l’altro – partecipa al lavoro della Commissione mista di dialogo teologico tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa Cattolica romana, che  sta affrontando una delle questioni più spinose dei rapporti ortodosso-cattolici: il ruolo del vescovo di Roma. “Durante gli incontri, la delegazione della Chiesa Russa su questa questione assume una posizione ferma e coerente al pensiero ortodosso in merito. Le sessioni plenarie della Commissione, nel 2009 a Cipro e l’anno seguente a Vienna, hanno però mostrato che il dibattito non si risolverà facilmente né in tempi brevi”.
“Tuttavia, oltre agli argomenti che ci dividono, ci sono molte questioni su cui abbiamo la stessa linea: la secolarizzazione, gli aspetti negativi della globalizzazione, le questioni di etica morale ed economica, la crisi dei valori della famiglia e il sovvertimento delle norme morali tradizionali. Su questi punti abbiamo delle prospettive di collaborazione in organizzazioni internazionali quali l’ONU, l’UNESCO e l’OSCE, particolarmente per quanto riguarda la discriminazione dei cristiani”.
Il Patriarca ha anche ricordato la solidarietà della Chiesa Ortodossa Russa con i cattolici italiani in occasione della decisione del Tribunale europeo dei diritti dell’uomo nel novembre 2009, che vietava l’esposizione dei crocefissi nelle scuole. Il Patriarca ha commentato: “E’ stato un attacco diretto alla tradizione cristiana di tutta l’Europa” ed ha menzionato il sostegno del governo russo all’appello consegnato dall’Italia al tribunale di Strasburgo, contro la decisione presa.
“Inoltre, nei rapporti bilaterali con gli organi direttivi della Chiesa Cattolica romana, continuiamo a trattare la delicata questione dell’Ucraina Occidentale, dove tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta i greco-cattolici hanno privato con la forza gli ortodossi delle proprie chiese,  lasciandoli ancora oggi con diritti limitati. Questo problema deve ancora essere risolto e richiede passi concreti e pratici da parte dei cattolici”, ha sottolineato il Patriarca.
Continua anche il lavoro della commissione mista istituita nel 2004 per  analizzare i problemi dei rapporti in territorio russo tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Cattolica romana. Il Patriarca Kirill ha evidenziato che i temi fondamentali affrontati sono: l’attività missionaria di chi rappresenta la Chiesa Cattolica in Russia e la formazione spirituale dei bambini battezzati nella Chiesa Ortodossa, ora ospitati nelle istituzioni caritative cattoliche.
Il Patriarca ha affermato la necessità che i consigli del gruppo di lavoro si traducano in vita.