mercoledì 23 febbraio 2011


27 FEBBRAIO 2011 

DOMENICA DEL GIUDIZIOUNIVERSALE

Domenica Di carnevale

  


Le antifone sono quelle di ogni giorno:

1) Lettore:  Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo,
ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.

Coro:  Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòson
imàs.

2) Lettore:   O Kìrios evasìlefsen, efprèpian
enedhìsato, enedhìsato
o Kìrios dhìnamin ke periezòsato.

Coro:   Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs
ek nekròn, psàllondàs si:
Alliluia.

3) Lettore:  Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo,
alalàxomen to Theò to
Sotìri imòn.

                                                     Coro: 
Katèlisas to stavrò su ton thànaton,
inèoxas to listì ton paràdhison;
ton Mirofòron ton thrìnon metèvales;
ke tis sis Apostòlis kirìttin epètaxas,
òti anèestis, Christè o Theòs, parèchon
to kòsmo to mega èleos.

Tropari

Tono VII

Katèlisas to stavrò su ton thànaton,
inèoxas to listì ton paràdhison;
ton Mirofòron ton thrìnon metèvales;
ke tis sis Apostòlis kirìttin epètaxas,
òti anèestis, Christè o Theòs, parèchon
to kòsmo to mega èleos.


Apolitikia della festa

Quando verrai sulla terra nella gloria, o Signore,
quando tremerà l’universo ed un fiume di fuoco trascinerà
tutti dinanzi al tuo tribunale; quando si apriranno
i libri e saranno rese pubbliche le cose nascoste;
allora, o giustissimo giudice, liberami dal fuoco inestinguibile
e degnami di sedere alla tua destra.


Apostolo (I Cor 8,8-13 - 9,1- 2)

- Mia forza e mio vanto è il Signore, egli
è divenuto la mia salvezza. (Sal. 117,14).
- Il Signore mi ha provato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte. (Sal. 117,18).

Lettura dalla prima epistola di Paolo ai Corinti.

Fratelli, non sarà certo un alimento ad  avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo,
veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un
vantaggio. Badate però che questa libertà non divenga occasione di caduta
per i deboli. Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio
di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà forse spinta a mangiare
le carni immolate agli idoli? Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole,
un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo
la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un
cibo scandalizza il mio fratello, non  mangerò mai più carne, per non dare
scandalo al mio fratello. Non sono forse libero io? Non sono un apostolo? Non
ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? Anche
se per gli altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo
del mio apostolato nel Signore.

Alliluia (3 volte).
- Ti ascolti il Signore nel giorno della
prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe  (Sal. 19,2).
Alliluia (3 volte).
- Salva, o Signore il tuo popolo e benedici
la tua eredità. (Sal. 27, 9).
Alliluia (3 volte).




Vangelo  (Mt. 25, 31-46)

Disse Gesù ai suoi discepoli: Quando il figlio dell’uomo verrà nella sua gloria
con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite
davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore
separa le pecore dai capri; e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sua
sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del
padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione
del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto
sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi
avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato
e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti   abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo
vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a
visitarti? Rispondendo il re dirà loro: In verità vi dico: Ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi
dirà anche a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno,
preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi
avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero
e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere
e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando
mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o malato o in carcere e
non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: Ogni volta che
non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete
fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna.

Kinonikon

Enìte ton Kirion ek ton uranòn;
enite aftòn en tis ipsìstis.
Alliluia


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