Rispondo ad Adrea:
Andrea: non voglio entrare nel merito ecumenico e quantaltro, io cerco di spiegare a me stesso, in primis, come appartenente al popolo italo-albanese e poi a chi mi sta attorno la storia del nostro popolo. Il problema ecumenismo non mi interessa minimamente anche perchè i nostri Avi non lo hanno vissuto in prima persona perchè a quei tempi non esisteva questa ricerca di dialogo. I cristiani si erano separati molto tempo prima del 1054 anno delle scomuniche tra Roma e Costantinopoli, dove le 4 giurisdizioni orientali formarono un tuttuno e rimasero nell'ortodossia, mentre Roma scelse la strada franco-latina. Ora noi popolo martoriato in patria, giunti in italia, cosa abbiamo fatto? Intanto dopo aver girovagato per le contrade ed i possedimenti dei signorotti locali finalmente dopo aver trovato il nido giusto ci siamo preoccupati di riuscire a mantenere in vita la questione familiare, e anche qui abbiamo dovuto subire le angherie dei vescovi, dei signorotti locali e come Acquaformosa quelle dei monaci con cui i futuri acquaformositani avevano sottoscritto i Capitoli (che se vengono letti con obbiettività ci si accorge che per il nostro popolo ci fu una capitolazione nel vero senso della parola). Perciò se dal punto di vista economico una catastrofe si abbatteva sui nostri avi, dal punto di vista religioso ci fu una ecatombe. Da Roma si arrivò a dire che il nostro popolo doveva abbandonare il rito, la liturgia e passare a quello latino in quanto la Divina Liturgia nostra non era all'altezza di quella Latina. Sappiamo che moltissimi paesi persero il rito ed altri dopo persero persino la lingua e le tradizioni. Ci fu una guerra latente che i nostri Avi subirono in modo plateale e per fortuna non tutti i paesi si allinearono a ciò che Roma OBBLIGAVA. I nostri preti prima ordinati dai vescovi provenienti da Okrida, poi si recavano in oriente per farsi ordinare e nonostante la loro ignoranza e la scomunica dei vescovi locali mantenevano nella Liturgia l'appartenenza orientale in quanto nominavano non il vescovo di Roma ma il patriarca di Costantinopoli. Il popolo mai ostile al suo credo e alla sua fede, mantenne indenne la fede verso l'ortodossia, ma cosa vuoi, abbandonato da Costantinopoli, abbandonato dalla Grecia, (l'Albania a quei tempi non esisteva) ha dovuto in qualche modo cedere alle pressioni di roma ed i suoi papàs per sopravvivere hanno accettato i dettami latini. Questa è storia, per questo io parlo che chi sa riferisca a chi non sa. Sono convinto che tutti sanno, ma nessuno erudisce. Ora un discorso serio per il recupero della Fede degli Avi si dovrebbe fare solamente con i giovani, perchè agli anziani se levi loro i papa, ti strozzano immediatamente. Ma chi potrà farlo, io ho cercato di dire qualche cosa, ma la frase meno ingiuriosa è che "ho sputato sul piatto dove ho mangiato". Solo che ancora non sono riuscito a capire cosa fosse questo piatto.
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