martedì 28 giugno 2011

Dal sito cattolico: Zenit.org

L’Ucraina non è solo una terra di badanti
Si è tenuta a Mukacheve la 2amarcia per la vita
di Elisabetta Pittino

ROMA, lunedì, 27 giugno 2011 (ZENIT.org).- Il 1° giugno a Mukacheve, una cittadina ucraina al confine con l’Ungheria, diocesi e pro life hanno organizzato la 2a marcia per la vita. The day of the children è il titolo della manifestazione che ha visto sfilare circa 400 persone (il doppio rispetto al 2010).
In testa alla marcia c’erano i Vescovi delle varie confessioni religiose: cattolica, greco cattolica, ortodossa, riformata. Un vero e proprio momento ecumenico grazie alla vita, che ha del “miracoloso”. È la prima volta che i Vescovi delle varie confessioni organizzano qualcosa insieme.
La marcia è iniziata nelle rispettive chiese per poi ricongiungersi nelle strade della città. La prima tappa è stata davanti al Municipio, dove il Sindaco ha tenuto un discorso di incoraggiamento alla difesa della vita e di sostegno a tutti coloro che operano in questo ambito. La marcia si è conclusa davanti ad una clinica.
Nel giardino della clinica lo scorso anno i pro life hanno piantato un albero, che ancora vive. Una targa con scritto “perché questo luogo sia memoria per la protezione della vita data da Dio” è stata posta vicino all’albero.
Il sindaco, che ha permesso la manifestazione, è rimasto colpito dall’immagine del feto di 12 settimane che i manifestanti mostravano. Poster giganti del bambino nella pancia erano sparsi per tutto il territorio della diocesi, grazie a una campagna dei pro life, sostenuta dal Vescovo cattolico, Mons. Antal Mainek.
Questa campagna ha ridotto gli aborti del 50% nella zona. È un risultato sorprendente se si pensa alla situazione dell’Ucraina, che ha visto introdurre una legislazione abortiva già negli anni ’20, quando era parte dell’ex URSS.
I tassi di abortività e di riabortività per donna sono estremamente elevati (l’aborto è un metodo contraccettivo). L’aborto nelle prime 6-7 settimane non è considerato tale, viene chiamato “regolazione del ciclo mestruale” e pertanto gli aborti procurati durante questo periodo non sono inseriti in nessuna statistica.
In particolare a Mukacheve una ricerca fatta da una clinica cattolica privata su migliaia di donne fornisce questi dati: l’87% delle donne contattate ha ammesso di avere fatto altri aborti (alcune donne non lo hanno ammesso, ma la clinica è sicura che il tasso di riabortività sia oltre il 90%); l’85% di queste donne ha meno di 40 anni.
Il successo della campagna e della marcia pro vita mostra la “sete” di questa popolazione, pronta ad ascoltare.
Lo stupore delle donne, delle madri, dei padri di fronte alla scoperta di un nuovo uomo, l’embrione, che già così piccolo è un bambino, conferma che la bellezza può rivoluzionare una società.
La marcia si è conclusa in serata con un concerto.

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