venerdì 19 giugno 2009

La storia di un popolo martoriato

Estratto dal Sito di Macchia:
BREVE CRONISTORIA DELLA CHIESA (OGGI) UNIATA DEGLI ARBËRESHË
Primate: Trattandosi di una Chiesa con tre giurisdizioni sui iuris, la Chiesa non ha un Primate. Attualmente l'Eparca di Piana degli Albanesi è S.E. Sotir Ferrara che è succeduto a Mons.Ercole Lupinacci, adesso Eparca di Lungro. Protoarchimandrita Abate Ordinario di Grottaferrata è P. Emiliano Fabbricatore.
Cronotassi dei Metropoliti nominati dall'Arciv. di Ocrida: Giacomo, Metropolita di Corfù, (-1543) Pafnunzio, Metropolita di Agrigento, (1553-1566) Timoteo, Metropolita di Agrigento (1566?-?) Acacio Casnesio, Metropolita di Agrigento (?-?)
Alcuni Vescovi ordinanti nominati da Roma: con sede al Collegio Greco di Roma: Germano Kouskonaris (1595?- )(Distruttore dell'ortodossia) Filoteto Zassi (?)
I presidenti del Collegio Corsini ( per le comunità di Calabria) dal 1732 . Gabriele, Arcivescovo titolare di Mitilene.
I Vescovi ordinanti per le comunità di Sicilia dal 1784: Giuseppe Crispi Stassi Cronotassi degli Eparchi di Lungro: Giovanni Mele 1919-1979 Giovanni Stamati 1979-87 Ercole Lupinacci dal 1987.
Cronotassi degli Eparchi di Piana degli Albanesi: Giuseppe Perniciaro 1937-85 Ercole Lupinacci 1985-87 Sotir Ferrara dal 1987
Cronotassi degli Archimandriti e Abati nullius di Grottaferrata: Isidoro Croce (1937-60) Teodoro Minisci (1960-72) Paolo Giannini (1972-92) Marco Petta (1994-2000) Emiliano Fabbricatore (200-)
La Diocesi di Lungro Ha 27 parrocchie (in 20 comuni della provincia di Cosenza più una parrocchia a Cosenza, 2 in provincia di Potenza, 1 a Lecce,1 a Villa Badessa di Rosciano in provincia di Pescara)

La Diocesi di Piana degli Albanesi (ex Piana dei Greci)

Ha 15 parrocchie (in 5 Comuni della Provincia di Palermo -Piana, Contessa Entellina, Palazzo Adriano, Mezzojuso, S.Cristina Gela-più una a Palermo). L'Abbazia di S.Maria di Grottaferrata Fa parte della chiesa uniata arbereshe. <<>> [1] Il Papa Paolo VI la definìrà una “perla orientale incastonata nella tiara pontificia” Cronologia 325 Concilio di Nicea. L'Italia meridionale viene inclusa nel Patriarcato Romano ma la popolazione è a stragrande maggioranza "Italiota", di lingua greca. 8° sec.: L’ Imperatore Bizantino Leone III pone l'Italia Meridionale e l'Illirico sotto la giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli. Nel secolo successivo la Sicilia viene conquistata dagli Arabi e l'Italia meridionale ne è continuamente infestata. Poche diocesi riescono a sopravvivere. 1004 dopo la morte di san Nilo di Rossano, la superstite comunità niliana, guidata dall’igumeno Paolo, da Sperperi, si era spostata a Grottaferrata, nelle terre dei Tuscolani, ove fu costruito un monastero (il monastero di Grottaferrata) la cui chiesa fu consacrata il 17/12/1024 dal papa Giovanni XIX.

11° sec.: I Normanni conquistano le provincie occidentali dell’Impero Romano: grazie ad un patto di ferro (Melfi, 23 agosto 1050) con il bavarese Gerard de Chevronne (papa Nicola II), i Normanni conquistano l’attuale Italia Meridionale e le sue Chiese Ortodosse vengono assoggettate all’autorità del pontefice. Massacri e deportazioni assicurano il totale dominio degli invasori sulla popolazione di Sicilia e Grande Grecia, ridotta a colonia della Provenza e della Normandia, da dove affluiscono subito migliaia di contadini, frati cattolici e “baroni”.
La parte più bella dell’impero Romano – smembrata in Sardegna, Sicilia e Continente – va incontro a secoli di asservimento e miseria sotto gli Angioini, Aragonesi, Spagnoli, ecc.
La pulizia etnica ai danni della ortodossa popolazione dell’Italia Meridionale comporta anche la sistematica distruzione di libri (nessun manoscritto è rimasto in Calabria), icone (nessuna anteriore alla Francocrazia), reliquie dei santi e chiese: di molti monasteri oggi è impossibile sapere persino dove sorgessero con precisione; altrettanto rapidamente, viene fatta scomparire la lingua greca, per impedire i contatti e gli scambi con il resto del mondo ortodosso, e le tradizioni liturgiche ortodosse vengono cancellate.
1274 Ipocrita Concilio di Lione per la riunificazione della Chiesa ortodossa e latina.
1399-1409 Prima immigrazione albanese in Italia meridionale. Lascia scarse tracce di sè. Le immigrazioni che seguiranno interesseranno sia gli Albanesi del Nord, che del Sud.
1448 o 1453.
Circa 4200 Albanesi si installano in zone impervie dell'entroterra palermitano (la metà di questi a Palazzo Adriano, gli altri si porteranno a Mezzojuso e a Contessa Entellina). Erano guidati da Demetrio Reres al servizio del Re Alfonso I° come Governatore di Calabria (dove installa i suoi uomini in otto Comuni dell’attuale provincia di Catanzaro).
Dopo il 1453 arrivano profughi da Costantinopoli, Creta, Peleponneso, Epiro ma vengono inseriti nelle diocesi cattoliche anche se, grazie all’isolamento dei villaggi, riescono a conservare qualche tradizione dei paesi d’origine.
1460 Terza immigrazione a seguito della caduta dell'Albania e poi della morte di Giorgio Kastriota Skandeberg (1468). Fondazione di Piana degli Albanesi. Il figlio dello Skandeberg, Giovanni con la sorella Erina e altri connazionali, fonderà diverse colonie in Puglia, Lucania e Calabria.
1470-1478 Quarta migrazione a seguito della caduta di Krujia nel 1478 sotto il dominio turco . Matrimonio tra Irene Castriota (nipote di Skanderberg) e il principe Pietro Antonio Sanseverino di Bisignano in Calabria . 1482 Gli Albanesi di Palazzo Adriano, con a capo Giorgio Mirispì, primi tra tutti ottengono dai Villaraut - che detengono la zona per conto dell'Abbazia di Fossanova - una sorta di statuto-contratto per l'epoca all'avanguardia noto come i Capitoli .
1513 Dopo quello di Gerace (estinto nel 1497) anche l'ultimo vescovo bizantino, quello di Gallipoli, viene meno. 1525 Papa Clemente VII richiama gli Italo-Albanesi alla loro sottomissione ai vescovi latini.
1534 Quinta migrazione albanese a seguito della conquista turca della fortezza di Corone, città in parte greca e in parte albanese della Morea. Migrazioni minori si avranno anche in seguito (1664-1774).
1543 Muore Giacomo (che ha il titolo di Metropolita di Corfù) primo Arcivescovo per gli Albanesi in Italia (nominato dall'Arcivescovo di Ocrida) che ordina preti (con il pieno appoggio della S. Sede).
1553 Anche se l'Unione del Concilio di Firenze è ormai da tempo fallita l'Arcivescovo di Ocrida continua a ordinare metropoliti per gli Albanesi in Italia (con il titolo di Agrigento).
E' da considerare un frequente legame tra Roma e Ocrida i cui Arcivescovi non raramente si professeranno cattolici (Atanasio ancora nel 1660) .
1564 Dietro i reclami degli Ordinari latini, Papa Pio IV, con il breve "Romanus pontifex" toglie agli italo-albanesi l’esenzione e li sottopone alla giurisdizione degli Ordinari latini.
1573 Il Patriarca di Costantinopoli nomina per i fedeli ancora Ortodossi in Italia un Metropolita (con il titolo di Filadelfia) con sede episcopale a Venezia. La presenza dell'Arcivescovo-Metropolita in Italia durerà fino al 1790. (Inizia il calvario religioso per le comunità Italo-albanesi. Calvario che si conclude con l'annessione forzata al Papa di Roma).
Viene istituita in Calabria la Congregazione dei Greci (italo-albanesi e italo-greci) con la quale si comincia ad affrontare in termini meno latinizzanti il problema della minoranza bizantina in Italia. 1595 Il Papa provvede a nominare un vescovo ordinario per gli Italo-Albanesi, primo vescovo cattolico di rito orientale sotto la diretta autorità del Papa (e non dell'Arcivescovo Greco di Ocrida).
Si tratta – per ironia della sorte - di Germano Kouskonaris, cipriota, che era fuggito da Famagosta e aveva abiurato (tradito) l’ortodossia, con sede nel Collegio Greco di Roma.
Altri vescovi ordinanti avranno ugualmente sede in questo collegio. 1663 Un seminario Italo-albanese viene fondato a Firmo, in Calabria. 17° sec.
Con gli ultimi preti greci ancora presenti a Rossano si estingue il clero greco italiota dell'Italia meridionale.
1715 Un seminario Italo-albanese viene fondato a Palermo. 1732 Un seminario Italo-albanese viene fondato in Calabria a S. Benedetto Ullano, trasferito nel 1794 a S. Demetrio Corone, il cui presidente ha funzioni di vescovo ordinante. La creazione di questi seminari è fonte di un notevole risveglio e porta gli Italo-albanesi a prendere coscienza della propria particolarità etnica, culturale, religiosa dopo le dimenticanze provocate dai tentativi di latinizzazione e di assimilazione (ampiamente riusciti in provincia di Catanzaro). 1784 Anche gli Italo-Albanesi della Sicilia ottengono un episcopus ordinans, residente a Piana dei Greci. 1888 Gli italo-albanesi inviano al Papa una supplica per reclamare l’autonomia ecclesiastica (è da considerare che gli Arcivescovi ordinanti erano comunque in qualche modo dipendenti da quelli latini e rispetto a questi considerati di rango inferiore). 1919 Viene creata l'Eparchia di Lungro in Calabria per le popolazioni dell’Italia peninsulare di rito greco-bizantino, interessa particolarmente la Calabria. 1937 Viene creata l'Eparchia di Piana degli Albanesi per i pochi Comuni della Sicilia (Piana degli Albanesi, Palazzo Adriano, Contessa Entellina, Mezzojuso, S.Cristina Gela.)in cui è ancora praticato il rito bizantino.L'Abbazia di S.Maria di Grottaferrata diventa abbazia nullius. 1940 A Grottaferrata si tiene il 1° Sinodo intereparchiale. 1973 Visita ufficiale di una delegazione della Chiesa Ortodossa di Grecia a Piana degli Albanesi. 2004 L'Abbazia di Grottaferrata compie mille anni. Si tiene (con la benedizione papale) il 2° Sinodo interperchiale. I lavori si concludono con la fedeltà al “Romanus Pontifex”
NOTA [1] dalla rivista “Storia e verità” – n. 1/2003 – pag. 2.

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