Senza Pompeo: l'inizio della fine del sostegno mondiale al "progetto della Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?
Unione dei giornalisti ortodossi, 12 novembre 2024

Michael Pompeo, Sergij Dumenko, Petro Poroshenko. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi
L'ex segretario di
Stato americano Michael Pompeo non farà parte dell'amministrazione del
nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Cosa significa questo
per la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?
Il 5 novembre 2024, il
mondo ha appreso che Donald Trump aveva vinto la corsa alla presidenza
degli Stati Uniti. Secondo molti esperti, questa notizia è stata una
doccia fredda per le autorità ucraine, così come per i rappresentanti
della Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Il motivo è chiaro: la cerchia
ristretta di Donald Trump non solo è stata insoddisfatta delle politiche
religiose dell'Ucraina, ma le ha anche sottoposte a critiche dure e
implacabili.
Trump e la Chiesa ortodossa ucraina
Ad esempio, il
senatore J.D. Vance, già nominato vicepresidente degli Stati Uniti, ha
affermato che se la guerra dovesse portare alla distruzione della Chiesa
ortodossa ucraina, questa sarebbe una vergogna per gli Stati Uniti. Ha
anche criticato duramente la proposta di legge per mettere al bando la
Chiesa.
Ecco cosa ha detto: "E
gli attacchi alle comunità cristiane tradizionali in Ucraina? Il
parlamento ucraino sta valutando di promulgare una legge che
esproprierebbe un gran numero di chiese cristiane e comunità cristiane
in Ucraina. Gli Stati Uniti sono la nazione cristiana più grande al
mondo. Ma quali sono i frutti della nostra politica? Credo, stando qui,
che questa guerra alla fine porterà allo sfollamento di una massiccia
comunità cristiana in Ucraina. E questa sarà la nostra vergogna".
Vance non è stato
l'unico a fare simili dichiarazioni. Per esempio, Catherine Whiteford,
co-presidente della National Youth Republican Federation, ha affermato
che il governo ucraino aveva lanciato un attacco alla Chiesa ortodossa
ucraina.
"Sequestri di chiese,
arresti arbitrari e attacchi ai credenti sono diventati eventi
quotidiani. La libertà religiosa è un diritto umano fondamentale. E il
fatto che un governo alleato stia vietando la più grande organizzazione
religiosa sul suo territorio dovrebbe preoccupare gli americani", ha
affermato Whiteford.
Ancora più fortemente
sulla persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina ha parlato il
giornalista Tucker Carlson, molto vicino a Trump. A metà marzo 2023,
quando il Ministero della cultura ucraino aveva già annunciato
l'espulsione della Chiesa ortodossa ucraina dalla Lavra delle Grotte di
Kiev, Carlson ha trasmesso un intero servizio sulla Chiesa ortodossa
ucraina.
"È abbastanza
sorprendente perché quando si guarda alla situazione, loro (le autorità,
ndr) stanno espellendo i monaci da un monastero dell'XI secolo, nelle
cui grotte sono sepolti dei santi. Non si vede questo tipo di
comportamento nelle democrazie liberali. E quindi si pensa: coloro che
hanno presentato Zelenskij come un eroe particolare, che lo hanno
applaudito, che hanno assicurato che questa è una persona che dobbiamo
sostenere, a cui dobbiamo dare il nostro sostegno, queste persone, come
cristiani, ora dovrebbero mettere in discussione le sue azioni
particolari, e noi questo non lo vediamo davvero. C'è stato un silenzio
totale mentre ha iniziato quella che in molti modi può essere definita
persecuzione dei membri della fede ortodossa ucraina. Allora perché c'è
quel silenzio?" si è chiesto Carlson.
Naturalmente, a causa
di queste e simili dichiarazioni, la dirigenza della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina" è ben consapevole che l'ascesa al potere di Trump non
promette nulla di buono per i seguaci di Dumenko. Lo stesso vale per le
autorità ucraine, che hanno lanciato persecuzioni contro la Chiesa.
Pompeo e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Per questo motivo,
l'ex presidente ucraino Petro Poroshenko ha deciso di annunciare che la
sua creatura, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", è stata creata con il
coinvolgimento diretto di Donald Trump: "È stato con Trump - e ora posso
rivelare questo segreto - che abbiamo discusso della necessità di
ottenere l'autocefalia per la Chiesa ortodossa dell'Ucraina. E voglio
ringraziarlo, perché ogni volta che ci siamo rivolti alle istituzioni
diplomatiche degli Stati Uniti, abbiamo sempre trovato lì un sostegno
molto importante", ha affermato l'ex presidente.
La notizia su Trump,
Poroshenko probabilmente se l'è inventata, come dimostra chiaramente
l'attuale posizione del nuovo presidente degli Stati Uniti nei confronti
di Pompeo. Ma quando parla delle istituzioni diplomatiche statunitensi,
che hanno effettivamente avuto un ruolo nella creazione della "Chiesa
ortodossa dell'Ucraina", stava dicendo la verità. Queste hanno fornito
assistenza. In questo contesto, la menzione di Poroshenko della
cooperazione con le istituzioni diplomatiche non può essere considerata
una coincidenza: lui e i suoi "partner" speravano disperatamente che
Pompeo tornasse nell'amministrazione Trump (questa volta come segretario
alla Difesa degli Stati Uniti) e che non avrebbero dovuto rispondere
delle loro azioni nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina.
Ricordiamo che la
"Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è stata creata nel dicembre 2018 con il
coinvolgimento attivo degli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato
americano ha apertamente e attivamente sostenuto la creazione di una
nuova confessione religiosa in Ucraina.
Diversi mesi prima che
la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ricevesse il suo Tomos di
autocefalia, il leader del "patriarcato di Kiev" Filaret ed Epifanij
Dumenko incontrarono Joe Biden (non Trump) negli Stati Uniti, dove Biden
sottolineò l'importanza di creare la futura struttura della chiesa.
L'ambasciatore statunitense per la libertà religiosa Samuel Brownback e
l'allora segretario di Stato Mike Pompeo espressero ripetutamente il
loro sostegno al progetto.
Inoltre, le prime
congratulazioni ufficiali dopo la creazione della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina" sono arrivate dal Dipartimento di Stato e dall'Ambasciata
degli Stati Uniti. Nello stesso periodo, i rappresentanti del
Dipartimento di Stato Samuel Brownback e Geoffrey Pyatt hanno visitato
il Monte Athos e le Chiese locali, dove hanno parlato con primati e
vescovi dell'importanza di riconoscere la nuova denominazione ucraina.
È degno di nota che
Mike Pompeo, prima di lavorare al Dipartimento di Stato, era il capo
della CIA. Come direttore della CIA, ha fatto la sua prima visita in
Turchia per discutere con i servizi segreti turchi del caso del
predicatore islamico Fethullah Gülen, che allora risiedeva negli Stati
Uniti, secondo i giornalisti.
Gülen è stato accusato
di aver orchestrato un tentativo di rovesciare il presidente turco
Recep Tayyip Erdoğan. Allo stesso tempo, l'Organizzazione nazionale
dell'intelligence della Turchia sospettava che il fallito colpo di stato
potesse aver coinvolto anche il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli.
Pertanto, la visita di Pompeo in Turchia potrebbe essere vista come uno
sforzo per "salvare" il capo del Fanar.
È difficile dire quale
sia stata in seguito la relazione tra Pompeo e il patriarca Bartolomeo,
ma è chiaro che hanno agito di concerto sul "progetto della Chiesa
ortodossa dell'Ucraina", lanciato nel 2018. Allo stesso tempo, tutti i
dettagli di questo progetto erano stati preparati molto prima di allora.
Ciò è confermato da filmati d'archivio del 2001, in cui il "patriarca"
Filaret Denisenko discute di come sarebbe stata condotta questa
"operazione speciale" . E dal 2018 (quando Pompeo è diventato capo del
Dipartimento di Stato americano), tutto ciò di cui parlava Filaret è
diventato realtà.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Il Dipartimento di
Stato degli Stati Uniti ha apertamente sostenuto la creazione della
"Chiesa ortodossa dell'Ucraina", vedendola come uno strumento politico
per indebolire l'influenza della Russia in Ucraina. Il 10 gennaio,
appena quattro giorni dopo che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha
ricevuto il suo Tomos di autocefalia, il segretario di Stato degli Stati
Uniti Mike Pompeo ha scritto che "l'annuncio del 6 gennaio
dell'autocefalia per la Chiesa ortodossa indipendente dell'Ucraina è un
risultato storico in un momento in cui l'Ucraina cerca di definire i
contorni del proprio futuro. In questa occasione, gli Stati Uniti
esprimono ancora una volta il loro fermo sostegno a un'Ucraina sovrana e
indipendente".
Nel novembre 2020,
Pompeo incontrò il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli a Istanbul. La
visita di Pompeo fu vista come un chiaro segno del sostegno degli Stati
Uniti alla "autocefalia" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e
confermò anche che il sostegno alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
faceva parte della politica strategica degli Stati Uniti. La situazione
arrivò persino al punto che i giornali in Turchia iniziarono a riferirsi
al Fanar come al "Patriarcato degli Stati Uniti".
In altre parole, si
trattava di una questione puramente politica. Il Dipartimento di Stato
sotto Pompeo non era interessato a garantire il "diritto" di alcuni
ucraini a pregare in questa "chiesa" (in linea di principio, nessuno li
stava privando di quel diritto), ma piuttosto a indebolire la Chiesa
russa a livello pan-ortodosso e a costringerla, così come altre Chiese, a
essere più compiacente su questioni che servivano gli interessi degli
Stati Uniti. Il fatto che la Chiesa ortodossa ucraina avesse vissuto a
lungo in modo autonomo e indipendente dalla Chiesa ortodossa russa non
interessava al Dipartimento di Stato.
Inoltre, sebbene ciò
non sia dichiarato apertamente, possiamo supporre che gli USA abbiano
stanziato ingenti risorse finanziarie per sostenere organizzazioni e
programmi legati alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Il Dipartimento
di Stato, tramite l'USAID (Agenzia statunitense per lo sviluppo
internazionale), ha fornito assistenza alle istituzioni pubbliche e
religiose in Ucraina, comprese probabilmente quelle che sostenevano la
"struttura della chiesa indipendente". Questi sforzi includevano il
finanziamento di progetti volti a promuovere la "libertà religiosa", il
che, in pratica, significava promuovere la "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina" (come Pompeo aveva ripetutamente affermato).
Allo stesso modo, le
piattaforme sostenute dagli Stati Uniti, come Voice of America,
pubblicavano regolarmente materiali a sostegno della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina", il che influenzava la percezione internazionale di questa
struttura come un "progetto democratico" e "progressista" che
promuoveva gli interessi di un'Ucraina indipendente.
Il Dipartimento di
Stato ha anche condotto un'intensa attività diplomatica con altri paesi
ortodossi per fare pressioni su di loro affinché riconoscessero la
"Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Questo processo ha incluso contatti (si
legga: pressioni) con i governi di Grecia e Cipro, che in seguito
hanno, di fatto, riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
Per questo motivo, i
sostenitori del "progetto della Chiesa ortodossa dell'Ucraina" in
Ucraina capiscono molto bene che se Mike Pompeo non entra nella nuova
amministrazione, questo potrebbe rappresentare un serio problema per
tutti coloro che sono coinvolti nella creazione della "nuova Chiesa
ucraina", poiché Pompeo è stato la figura chiave in questo sforzo. In
altre parole, senza il supporto degli Stati Uniti, la struttura guidata
da Dumenko non ha futuro né in Ucraina né a livello internazionale.
E, a quanto pare, questo sostegno potrebbe non essere più imminente.
Trump e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
L'11 novembre, Donald
Trump ha annunciato che non ci sarebbe stato posto per l'ex segretario
di Stato Mike Pompeo e per l'ex ambasciatrice degli Stati Uniti all'ONU
Nikki Haley nella sua futura amministrazione. Cosa significa questo per
la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?
In primo luogo, un
indebolimento del sostegno internazionale. Pompeo è stato l'iniziatore
di molti contatti diplomatici con il Patriarcato di Costantinopoli e
altre Chiese ortodosse, esortandoli a riconoscere la struttura di
Dumenko. Sotto la nuova leadership, è improbabile che il Dipartimento di
Stato sia interessato a promuovere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina",
soprattutto dati gli scandali ad essa associati. Lo stesso Dumenko
potrebbe anche essere visto come troppo tossico perché i politici
americani lo sostengano.
In secondo luogo,
possiamo affermare che la politica degli Stati Uniti (anche in relazione
alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina") potrebbe subire cambiamenti
significativi. È molto probabile che la nuova amministrazione aderisca
almeno a una politica di non interferenza negli affari religiosi
dell'Ucraina. Al massimo, potrebbe cercare di ritenere responsabili
coloro che sono coinvolti nella persecuzione della Chiesa ortodossa
ucraina. Possiamo ricordare le parole dell'avvocato della Chiesa
ortodossa ucraina Bob Amsterdam, che ha messo in guardia le autorità e i
legislatori ucraini dalle potenziali sanzioni per l'approvazione di
leggi anti-ecclesiali. Dato che Amsterdam non fa minacce inutili, è
ragionevole affermare che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" potrebbe
perdere il sostegno esterno volto a rafforzare la posizione di Dumenko
all'interno dell'Ucraina.
In terzo luogo, il
diretto sostegno degli Stati Uniti alla struttura di Dumenko ha inviato
un segnale alla società ucraina (specialmente nei media e nella
Verkhovna Rada) che la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" era una "chiesa
pro-europea" e "indipendente", mentre, secondo Pompeo, la Chiesa
ortodossa ucraina dovrebbe essere cacciata dall'Ucraina. Ora, Dumenko
potrebbe dover prepararsi a un aumento significativo dell'opposizione
all'interno dell'Ucraina, sia nei media che nel governo.
In quarto luogo, una
delle forme chiave di supporto degli Stati Uniti è stata la
rappresentazione positiva e acritica della "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina" nei media internazionali. Senza l'interesse del
Dipartimento di Stato nel promuovere Dumenko, il supporto dei media si
dissiperà e possiamo aspettarci la comparsa di informazioni molto poco
lusinghiere sulla stampa occidentale circa l'illegalità commessa dai
rappresentanti della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e dalle autorità
ucraine nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina.
Pertanto, l'assenza di
Pompeo dall'amministrazione Trump è un segnale che la "Chiesa ortodossa
dell'Ucraina" affronterà seri problemi sia all'interno dell'Ortodossia
globale che all'interno dell'Ucraina. In ogni caso, è improbabile che la
situazione migliori per Sergij Dumenko. Potremmo presto assistere a un
cambiamento nella retorica riguardante la Chiesa ortodossa ucraina sia
da parte di Dumenko stesso che dei suoi soci. E accadrà rapidamente.
Perché la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sa come cambiare direzione.
Letteralmente, al volo.