venerdì 28 gennaio 2011

Dalla Chiesa Ortodossa Russa

Il Metropolita Hilarion: “Rivoluzionaria la risoluzione approvata dal Parlamento europeo sulla situazione dei cristiani nel mondo”

Il Parlamento europeo ha compiuto recentemente un passo importante, approvando una risoluzione sulla situazione dei cristiani nel contesto della difesa della libertà religiosa. Per la prima volta l’esistenza di persecuzioni contro i cristiani  è stata riconosciuta da uno degli organi centrali del Parlamento europeo.
Riportiamo di seguito il commento del Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca a questo proposito:
Il 19 e 20 gennaio il Parlamento europeo ha analizzato diversi casi di violenze contro i cristiani nel mondo. La sera del 19 gennaio i membri del Parlamento hanno simbolicamente acceso una candela per ricordare le vittime dei recenti attentati contro i cristiani. Il giorno dopo è stata approvata una risoluzione sulla situazione dei cristiani nel contesto della difesa della libertà religiosa, che analizzava l’omicidio o la discriminazione dei cristiani in vari paesi, in particolare Egitto, Nigeria, Pakistan, Iran, Iraq e Filippine. I dati confermano che i cristiani in queste terre sono crudelmente perseguitati. La risoluzione, inviata ai governi e ai parlamenti dei rispettivi paesi, è stata approvata dalla maggioranza dei votanti, membri di tutti i partiti.
I deputati hanno deciso di istituire un organo per seguire gli sviluppi della situazione nel mondo e informare annualmente gli organi dell’Unione europea e la società civile sulle restrizioni di libertà di coscienza operate nei vari paesi da parte del potere politico o di altre forze.
La risoluzione è stata presa in seguito all’attentato ad Alessandria del 1 gennaio: una settimana dopo, i ministri degli affari esteri di Francia, Italia, Ungheria e Polonia hanno indirizzato una lettera comune a Catherine Ashton, alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione europea, chiedendo una risposta.
La risoluzione del Parlamento europeo è rivoluzionaria per vari motivi: prima di tutto perché per la prima volta i parlamentari europei si sono espressi chiaramente su un problema che finora preferivano non nominare. Uno dei principali organi dell’Unione europea ha riconosciuto infatti l’esistenza di persecuzioni contro i cristiani. Fino a questo momento singoli politici si limitavano a far presenti casi di violazione dei diritti dei cristiani in un determinato paese. Ora si parla apertamente di alcune organizzazioni terroristiche e fondamentaliste che vogliono strategicamente eliminare o decimare i cristiani nei paesi islamici, considerati  “quinta colonna” dell’Occidente.
Inoltre per la prima volta si è fatta particolare attenzione al lavoro di persone che raccolgono testimonianze obiettive sulle persecuzioni di cristiani nel mondo. In particolare, sono stati presentati ufficialmente i dati del rapporto annuale dell’ONG “Kirche in not”. Secondo il rapporto, negli ultimi anni su 100 vittime per intolleranza religiosa, 75 sono cristiani. Sono dati sconvolgenti.
Nella sua risoluzione il Parlamento ha proposto azioni concrete basate su un preciso principio di fondo: soldi e affari in cambio di rispetto dei diritti umani. Degli accordi economici tra paesi europei e paesi dove regolarmente avvengono violazioni della libertà religiosa di cristiani e di altre minoranze religiose devono essere fatti solo a condizione che la situazione migliori.
[…] Oggi osserviamo diversi casi non soltanto di violenza, ma piuttosto di eliminazione dei cristiani. Il loro sangue scorre ancora sulla terra dei racconti biblici, sui luoghi dove hanno testimoniato molti martiri e testimoni della fede. Come diceva Tertulliano, scrittore latino del II secolo, “il sangue dei martiri è il seme del cristianesimo”. Certo, la violenza non danneggia la fede cristiana, al contrario la rinforza, ma questo non significa che dobbiamo stare tranquilli di fronte alle ingiustizie verso i cristiani. I leaders religiosi devono studiare e analizzare accuratamente ogni singolo caso.
I recenti atti di violenza contro i cristiani non hanno lasciato indifferenti neanche  musulmani, ebrei e rappresentanti di altre grandi religioni del mondo. Paradossalmente, le notizie di violenze sui cristiani ci giungono a volte da paesi in cui per secoli persone di diverse religioni hanno vissuto pacificamente insieme e dove erano condannati gli atti di intolleranza religiosa.
La risoluzione propone di creare dei sistemi di monitoraggio. Tuttavia, questi importanti e attuali moniti porteranno dei risultati solo se si creerà un sistema continuativo ed efficace di dialogo tra le comunità religiose e le strutture nazionali e internazionali. […]
La Chiesa Russa da alcuni anni ha puntato a creare questo modo di dialogare; per questo ha istituito rappresentanze del Patriarcato di Mosca presso le maggiori organizzazioni internazionali a New York, Ginevra, Bruxelles e Strasburgo. Una delle priorità fondamentali di queste istituzioni è la difesa della tradizione cristiana e dei diritti dei cristiani, tema fondamentale anche nel dialogo tra la Chiesa Russa e le istituzioni intercristiane.

martedì 18 gennaio 2011

  

PARROCCHIA CRISTIANA ORTODOSSA
PATRIARCATO DI MOSCA
SAN GIOVANNI DI KRONSTADT
CASTROVILLARI  (CS)



CALENDARIO LITURGICO ORTODOSSO
PASQUA   2011



Febbraio  

13   D       Domenica del Pubblicano e del Fariseo – Entrata nel Triodion  - 
              Tono   V                     Luca: 18,10-14       II° Tim. 3,10-5        

20   D      Domenica del Figlio prodigo   -   Tono   VI
               Luca 15,11-32        I Cor.  6,12-20

21   L      Inizia la settimana dei defunti
26  S     Sabato dei defunti
27   D     Domenica di Carnevale     -   Tono   VII
              Matteo 25,31-46      I° Cor. 8,8_ 9


Marzo


06   D     Domenica dei Latticini   -   Tono  IV
              Matteo 3,14-21             Romani 13,1-14 


Lunedì 7 marzo inizio della Santa Quaresima

Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)

Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e I Stasis dell’Inno Akathistos

12   S     Commemorazione dei defunti  e  Vespro

13   D     Domenica  prima di quaresima - dell’Ortodossia   -   Tono   V
Processione con le Sacre Icone

Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)

Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e II Stasis dell’Inno Akathistos

19  S      Commemorazione dei defunti  e  Vespro
20  D   Domenica seconda di quaresima – San Gregorio Palamas  -  Tono  VIII 

Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
Preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)

Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e III Stasis dell’Inno Akathistos


25  V    Annunciazione del Signore,       Luca 1,24-38         Ebrei 2,11-18

26  S    Commemorazione dei defunti  e  Vespro
27  D    Domenica terza di quaresima  -  Adorazione della preziosa e vivificante Croce     
           Tono   III   -  Marco 8,34 -9                   Ebrei 4,14  - 5,6

Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
Preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)

Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e IV Stasis dell’Inno Akathistos


Aprile

02 S    Commemorazione dei defunti  e  Vespro
03 D    Domenica quarta di quaresima  -  San Giovanni  Climaco  -  Tono IV
             Marco  9,17-31           Ebrei  6,13-20

Lunedì, Martedì, Giovedì
Preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)

Mercoledì
Piccolo Apodipnon (Compieta) e dopo si recita il Grande Canone
di San Andrea di Creta

Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) ed intero Inno Akathistos


09  S     Commemorazione dei defunti  e  Vespro
10  D    Domenica quinta di quaresima  -  Santa Maria Egiziaca   - Tono   V

16   S   Commemorazione dei defunti  e  Vespro -  Sabato di Lazzaro
17 D    Domenica delle Palme – Ingresso di N.S.G.C. a Gerusalemme  
           Giovanni 12,1-18            Filippesi  12,28   - 13,8

La sera Ufficatura del Nimfios  (Mattutino)


INIZIO DELLA GRANDE E SANTA SETTIMANA

  18  L       La sera Ufficatura del Nimfios    (Mattutino)
  19  M     La sera Ufficatura del Nimfios    (Mattutino)
  20  M     La sera Ufficatura del Nimfios    (Mattutino)
  21  G      Mattutino e 12 evangeli
22  V    Ufficio delle Grandi Ore e Epitafios Trinos  (Sante sofferenze del Signore) 
23  S      Mattutino di Pasqua

  24  D                            PASQUA  DI  RISURREZIONE

DIVINA  LITURGIA    ORE  10.00

giovedì 13 gennaio 2011

La preghiera del cuore

pubblicata da Roberto Valeriani Ropa il giorno mercoledì 12 gennaio 2011 alle ore 16.56

Che cos’è la preghiera? Dare un definizione definitiva alla parola preghiera è molto difficile, già è difficile definire le cose materiali figurarsi quelle spirituali. Ad esempio se mi chiedono di descrivere la Malva dirò che è un pianta tipica della famiglia delle Malvaceae, dalle larghe foglie verdi, dal fiore violaceo a cinque petali, con un fusto resistente e ramificato…ma per chi non l’ha mai vista è difficile immaginarsela, se invece porto un esemplare o una fotografia subito la riconoscete. Così è anche per la dimensione spirituale, vi posso parlare di Dio, spiegandovi chi è o meglio cosa non è, cioè parlando di Lui in maniera non affermativa: Dio è immortale, cioè non mortale, Dio è infinito cioè non finito, possiamo parlare di Dio anche in maniera affermativa dicendo che Dio è onnipotente, onnisciente, perché queste categorie superano la ragione umana. Ma più di tutto in Cristo Gesù possiamo vivere la Vita Divina, vivendola la comprendiamo in una maniera semplice e chiara che incredibilmente supera la nostra ragione umana e limitata. Il Figlio coeterno del Padre, la Seconda Persona della Santissima Trinità, si è incarnato, si è fatto uomo nel grembo purissimo della Vergine Maria perché l’uomo potesse diventare dio, perché l’uomo potesse nuovamente vivere la Vita Divina, quella vita a cui era destinato fin dalla creazione del mondo e che col peccato originale era diventato difficile da raggiungere. Dio ontologicamente parlando è infinito, irraggiungibile nella sua natura ma, come ci ricorda la Sacra Scrittura e la Tradizione dei Santi Padri, è possibile partecipare alla sua vita tramite le sue Divine Energie Incerate. Come vivere nella vita divina? Cercando la comunione con Dio, avendo una relazione personale con lui, questa relazione si chiama preghiera.
Quando ero piccolo e andavo al catechismo mi insegnarono che la preghiera è “l’elevazione della mente a Dio”, verissimo, ancora la preghiera è una esigenza, un bisogno interiore: non credo esista o sia mai esistita nella storia dell’uomo una religione in cui la preghiera non abbia avuto un posto principale, così è nel cristianesimo. Oserei dire che la preghiera è un richiamo, un ricordo arcaico, una esigenza del nostro animo che ci fa trascendere da questa natura materiale fatta di opposti e che ci ristabilisce nella nostra vera natura, nella Natura Divina, dalla quale i nostri progenitori si staccarono col peccato originale.
Nel mondo moderno la preghiera è stata accantonata per un po’ di tempo, quasi disprezzata dalla cultura “alta” quella che in russo si chiama la “visoko kulturnij”, la cultura dei sapienti del mondo e devo dire che questa crisi si è trasmessa anche in quegli strati di popolazione che per secoli sono stati lo “zoccolo duro” della vita spirituale. Ma la preghiera è anche il cibo, la bevanda, il respiro dell’anima e questa esigenza è insopprimibile nel cuore dell’uomo. Vedete possiamo stare qualche minuto senza respirare poi moriamo, possiamo stare qualche giorno senza bere, possiamo stare qualche settimana senza mangiare ma poi moriamo, idem se non preghiamo possiamo vivere la vita materiale ma il nostro intimo, la nostra anima, il nostro spirito pian piano muoiono per inedia, spesso si sente un malessere interiore è il nostro spirito che ci avvisa di essere arrivato alla frutta e chiede cibo spirituale.
Questo disagio, questa fame interiore porta l’uomo moderno a ricercare la vita spirituale in ogni ambito, sempre più spesso al di fuori delle religioni e chiese “storiche “ e “istituzionali” per ricercare vie nuove in quel fast food del sacro tipico della cultura “new age” e “next age” che normalmente si chiama “karma cola” una sorta di supermarket del sacro dove la singola  persona può ricercare e trovare la via che più gli aggrada, via che per inciso ti spiega tutti i benefici senza mai le controindicazioni pericolose, certe volte per alcune “esperienze spirituali” dovrebbero mettere fuori l’indicazione come per le sigarette: “Nuoce gravemente alla salute spirituale.” La preghiera del cuore detta anche del nome è entrata, suo malgrado, in questo vortice spiritual consumista.
Cos’è e dove nasce la preghiera del cuore? Nelle religioni antiche abbiamo grandi esempi di preghiera, se mi chiedessero di portare un esempio mi verrebbe subito in mente l’inno ad Aton del faraone Akhenaton che ha ispirato anche il salterio biblico, oppure mi viene in mente l’inno ad Iside scritto da Apuleio e contenuto nel suo libro “Le metamorfosi ovvero l’asino d’oro”. Se mi chiedessero esempi di preghiera nella Vecchio Testamento il mio pensiero va a Mosè e al suo famoso cantico che si canta durante la veglia del Grande Sabato in cui si ricorda l’uscita dal Mar Rosso, mi viene in mente la preghiera della madre del profeta Samuele o della madre dei Maccabei, il salterio del profeta e re Davide, gli esempi sono molteplici. Più vicini a Cristo, parlando temporalmente, abbiamo quei due meravigliosi inni scaturiti dal cuore del profeta Zaccaria padre di San Giovanni Battista e il magnificat della Santissima Vergine Maria, ancora abbiamo la preghiera del santo vecchio Simeone e l’esempio della profetessa Anna che: “da quando era rimasta vedova non si allontanava dal tempio per servire Dio con digiuni e preghiere” come ci dice il Vangelo di Luca. Volete sapere che cos’è la preghiera? Andate a leggere quelle preghiere, guardate gli esempi di vita di questi grandi santi ed è come se vi mostrassi la foto della malva. Volete conoscere ancora di più cos’è la preghiera? Seguite il loro esempio cioè cercate di vivere una vita spirituale.
E nell’ambito della storia della Chiesa? Qui bisogna considerare che nei primi tre secoli numerose sono state le persecuzioni contro i cristiani, questo costringeva ad avere una forte ed intensa vita spirituale, perché in ogni istante c’era il pericolo di morire di morte violenta, di diventare martiri (testimoni fino al sangue) di Cristo. Vedo la stessa cosa per gli ortodossi che vivono qui in occidente, i miei parrocchiani mi dicono che qui la “Credinza – la Fede è forte” bisogna che sia forte se no rischiamo di non essere più ortodossi ma di diluirci in un grande mare del religioso senza nessuna specificità. Mente per assurdo nei paesi a maggioranza ortodossa questo pericolo non c’è e si vive magari una vita spirituale minore. Con l’avvento al trono dell’imperatore Costantino e l’editto di Milano del 313 la religione cristiana  viene dichiarata lecita. La fila dei credenti in Cristo si ingrossa anche di persone che diventano cristiane per convenienza politica o sociale, soprattutto coi successivi imperatori: la Fede rischia di appiattirsi, e la religione cristiana di diventare una religione “del mondo” come l’antico paganesimo. Il Signore manda perciò un nuovo martirio nella Chiesa, un nuovo esempio di martirio: il monachesimo. Non è che il monachesimo sia una novità, esso si trova anche al di fuori dei confini del cristianesimo, e biblicamente parlando è connesso all’antico sacerdozio profetico: quello di Elia, di Eliseo, di Giovanni il Battista, della profetessa Anna che viveva nel digiuno e nella preghiera la sua vita, ma dal 4° secolo in poi esso diventa forte nella vita della Chiesa e direi indispensabile sia nei tempi di persecuzione che in quelli di pace: è il monachesimo che sostiene la Chiesa! Vediamo in tutte le epoche storiche che i nemici della Chiesa, che vogliono la sua distruzione, iniziano col chiudere i monasteri con la scusa che i monaci non fanno niente per il mondo e vivono nell’ozio. Sanno bene che chiudendo i monasteri la Chiesa perde la sua linfa vitale, la sua ossatura per scadere in una “religione del mondo”.
Il monaco infatti è morto per il mondo e muore al mondo, intendendo per mondo tutte le potenze visibili e invisibili che ci allontanano da Dio, ma proprio per questo suo martirio – testimonianza il monaco è unito in Dio ad ogni essere vivente, conferma nella Fede, intercede, illumina i credenti che vivono nel mondo. Il fondamento del monachesimo è l’esichia, cioè la pace, la quiete che è ricercata dai monaci sia esteriormente, vivendo in luoghi deserti e solitari, sia interiormente dedicandosi ad una ascesi ogni giorno più forte e una preghiera ogni giorno più profonda.
Dall’esperienza monastica nasce la preghiera del cuore, essa è ripetuta, unita al respiro, concentrando l’attenzione prima sulla voce, poi quando la voce si stanca sulla mente e anche quando la mente si ferma sul cuore dal quale essa sgorga ad un certo punto naturalmente come una fontana zampillante di acqua fresca e pura. Essa è fatta di poche parole:

“Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore.”

In essa troviamo condensati vari aspetti:

1)     L’invocazione del nome di Gesù, nel quale come ci ricorda San Paolo c’è salvezza e davanti al quale si prostrano tutte le potenze sia celesti, sia terrestri che infere. Quel nome nel quale Gesù stesso ci ha detto di pregare il Padre perché “Qualunque cosa chiederete nel mio nome il Padre ve la concederà..”
2)     “Nessuno” – dice sempre l’apostolo Paolo “può dire che Gesù è il Signore se non sotto l’azione dello Spirito Santo” questa preghiera ci pone principalmente sotto la sua azione.
3)     “Figlio di Dio” è la professione di Fede dell’apostolo Pietro, ogni volta che recitiamo questa preghiera ci poniamo sulla pietra della confessione di san Pietro, che è la pietra sulla quale è costruita la Chiesa.
4)     “Abbi pietà di me peccatore” è la preghiera del pubblicano che sale al tempio che torna a casa giustificato, perdonato, santificato a differenza del fariseo che loda se stesso. È anche la preghiera dei due ciechi che vengono guariti da Cristo per la loro Fede.
5)     La ripetizione è continua, quasi insistente, come quella della vedova del Vangelo che chiede giustizia al giudice che non teme Dio, l’istanza della vedova viene esaudita (benché il giudice sia iniquo) proprio per la sua costanza.
6)     La ripetizione è semplice, senza sprechi di parole come ci insegna Cristo nel Vangelo poco prima di insegnare il Padre nostro e corrisponde alle parole dell’apostolo Paolo che ci insegna “a pregare sempre senza stancarci”.
7)     La preghiera del cuore ci insegna ad unire la preghiera al respiro come ci insegna il salmo: “Ogni respiro lodi il Signore”
8)     La preghiera del cuore ci fa portare l’attenzione dalla parola, ai pensieri e infine al cuore, al centro del nostro essere dove risiede il Regno di Dio.

Chi può praticare questa preghiera?
La vita di preghiera, come ci insegna il nostro padre Giovanni climaco, è un scala. Vedete è come nella meccanica quantistica, noi sappiamo che l’atomo è fatto di un nucleo di protoni e neutroni, intorno a questo nucleo girano vorticosamente gli elettroni, se noi diamo energia gli elettroni possono balzare da un livello energetico ad un altro. Mettiamo il caso che ci voglia 1j. di energia se noi ne diamo 0,5j. in due volte l’elettrone non balzerà al livello superiore, bisogna dare almeno 1j. in una volta. Così è la vita spirituale: una scala non una salita, ad un certo punto sentiamo dentro di noi la forza di fare uno scalino, magari ci abbiamo provato molto ma non ne abbiamo mai avuto la forza fino a quel momento poi un giorno scopriamo di essere migliorati. La preghiera del cuore è una delle preghiere più alte della Chiesa, non si può praticarla se non si ha dimestichezza con la preghiera nomale, in questo caso dobbiamo fare una sorta di esame di coscienza, avete presente quello che si faceva quando si era bambini e si andava alla prima comunione? Proprio una specie, domandiamoci:

-         ho un vita di preghiera regolare? Prego regolarmente mattino e sera? Ci si distrae alle volte, ma bisogna continuare perché le parole della preghiera si imprimono nel nostro subconscio e nella nostra anima fino a purificarci dalle passioni, dalla natura del peccato, essa ci illumina e ci divinizza, da uomini che siamo ci fa dei.
-         Oltre alla preghiera personale partecipo regolarmente alla preghiera comunitaria con i miei fratelli di Fede? Mi confesso regolarmente. Ricevo la Santa Comunione regolarmente e soprattutto in Grazia di Dio?
-         Ho dimestichezza col salterio che è la base della preghiera monastica?
-         Leggo e medito regolarmente la Parola di Dio, il Santo Vangelo e permetto che diventi per me la guida, la stella polare che mi guida a Dio? Leggo libri di interesse spirituale? Vedete nel mondo attuale non abbiamo molti “starez” – anziani che siano di guida ai credenti, ma abbiamo i libri.
-         Ho un padre spirituale che mi guidi, al quale confidare i miei successi e le mie difficoltà? È indispensabile trovare un padre spirituale  che sia “esperto” di preghiera e che ci aiuti nei momenti di “deserto” quando non sentiremo Dio perché il mondo ci farà guerra.
-         Unisco il digiuno alla preghiera? Senza il digiuno la preghiera non è abbastanza forte per respingere gli attacchi dei nemici spirituali visibili e invisibili, Il Signore Gesù ce lo ricorda quando scaccia il demonio muto e sordo: “Questa razza di demoni si scaccia solo con la preghiera e il digiuno”
-         Mi ricordo di Dio durante la giornata con quelle bellissime preghierine che sono le giaculatorie? Servono anche ad imbrogliare il diavolo. Egli non vuole che preghiamo, ma le giaculatorie sono così brevi che lui non si accorge che noi abbiamo pregato.
-         Partecipo a qualche preghiera comunitaria al di fuori della semplice Liturgia domenicale?

Ecco se si fanno tutte queste cose allora con la benedizione del proprio padre spirituale si può iniziare la preghiera del cuore. Forse alcuni di voi penseranno: “Impossibile! Non inizierò mai a praticare la preghiera del cuore!” – “Beh innanzitutto niente è impossibile a Dio, secondo bene! È una giusta riflessione, il mio desiderio di questa sera è di farvi capire che non si scherza con la preghiera del cuore e non si può praticare alla leggera e che per praticarla bisogna aver scalato molti pioli della scala spirituale, mi piacerebbe che uscendo diceste – prenderò più seriamente la mia vita spirituale.”

martedì 11 gennaio 2011

martedì 4 gennaio 2011

Russia - Messaggio di Natale del Patriarca Kyrill.

Ai presuli, chierici, monaci e tutti i fedeli figli della Chiesa Ortodossa Russa
Eminentissimi presuli, reverendi padri, venerandi monaci e monache, cari fratelli e sorelle,

in questa notte luminosa, riviviamo la gioia spirituale dell'incontro del mondo con il suo Salvatore. Vediamo di nuovo nel pensiero il Figlio del Dio vivente che dorme nella mangiatoia della grotta di Betlemme. Udiamo di nuovo nel nostro cuore la voce angelica che canta la lode al Creatore e Redentore: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Luca 2,14).
Attenti alle lodi delle Forze Celesti, diveniamo consapevoli che la Natività di Cristo è colma di un significato senza tempo e ha un senso immediato per il destino di ogni essere umano. Anche colui che non sa ancora nulla del sacrificio del Salvatore può fin da ora giungere alla conoscenza della Verità, divenire figlio di Dio ed ereditare la vita eterna.
Ricordiamoci che il primo essere umano è stato plasmato perfetto dal Creatore, a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Genesi, 1, 26). Ma Adamo, avendo disobbedito al comandamento, ha alterato l'intenzione del Creatore a suo riguardo. Privata della relazione viva con Dio, l'umanità è sprofondata sempre più nell'abisso del peccato e dell'orgoglio. Allora il Signore, pieno d'amore per la sua creatura e desiderando la sua salvezza, ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito che ha ristabilito la pienezza della natura umana ed è divenuto il nuovo Adamo. Cristo ci ha dato l'esempio di una vita conforme al disegno divino per l'umanità. Questo esempio rappresenta l'orientamento pieno di speranza che ci aiuta a non smarrirci e a trovare l'unico cammino giusto che conduce alla pienezza di vita, sia nella nostra esistenza terrena sia nell'eternità.
Noi seguiamo questo cammino di salvezza nella misura in cui rispondiamo alle chiamate di Dio. Una di queste chiamate a noi rivolte è contenuta in una lettera di san Paolo: «Glorificate Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, i quali appartengono a Dio» (1 Corinzi, 6, 20). Ciò significa che noi rendiamo grazie a Dio non solo con le preghiere e con il canto, ma anche con le buone opere per il bene del nostro prossimo, per il bene del nostro popolo, per il bene della Chiesa.
Un simile sforzo diviene gioioso nel nome di Cristo, trasfigura realmente il mondo che ci circonda, e anche noi stessi. Le persone raggiungono la coesione operando non per obbligo, non per il profitto, ma mosse dal desiderio sincero di compiere un'opera buona e utile. In tal modo serviamo insieme il Creatore mettendo in pratica la sua volontà. La parola greca Λειτουργία è tradotta con «opera comune». E tutta la nostra vita deve divenire Liturgia, preghiera comune e opera comune compiute al fine d'incarnare nella vita il disegno di Dio per il mondo e per l'umanità e in tal modo rendere gloria e lode al Creatore. Ciò esige da noi la solidarietà con i nostri fratelli e le nostre sorelle attraverso la fede e anche con coloro che non hanno ancora trovato nel loro cuore il Signore, ma che, come i re magi del Vangelo, sono in cammino verso di lui.
L'importanza dell'unione degli sforzi per superare le sofferenze e le disgrazie ci è stata mostrata in occasione degli incendi, della siccità e delle inondazioni dello scorso anno in Russia e anche in altri Paesi della Rus' storica. Ancora una volta le circostanze ci hanno ricordato il nostro dovere di cristiani di aiutare il prossimo, indipendentemente dalle convinzioni, dalle nazionalità e dalle situazioni sociali. Durante i mesi caldi dell'estate molte persone hanno generosamente condiviso le loro forze, il loro tempo e i loro beni con altre che non conoscevano neppure e che probabilmente non vedranno mai. In nome di cosa lo hanno fatto? In nome della compassione di fronte a quanti sono nella disgrazia, a quanti soffrono per le privazioni e hanno bisogno di aiuto.
La solidarietà sociale e gli sforzi congiunti per raggiungere gli obiettivi comuni non sono possibili se non si supera l'egoismo, se non ci si sforza di volgersi al bene, se non si rifiuta di guardare solo ai propri bisogni e interessi. Alla base dell'autentica «unità dello spirito» (Efesini, 4, 3) c'è la legge dell'amore che ci ha lasciato in eredità il Salvatore. L'unità del popolo non può essere limitata ai momenti di prova. Essa deve divenire una parte inscindibile della nostra coscienza e della nostra vita nazionali.
La forza dell'unità della Chiesa io l'ho sentita chiaramente in occasione dei miei numerosi viaggi nelle diocesi di Russia, Ucraina, Kazakhstan, Azerbaigian. Ovunque ho constatato la premura dei vescovi, del clero, dei monaci e delle monache, e dei laici, a lavorare per il bene dell'ortodossia, per perfezionare l'azione delle parrocchie, dei monasteri, delle diocesi. Ciò suscita la speranza di uno sviluppo pieno di successo della vita della Chiesa, in un spirito di unità e di collaborazione.
Di tutto cuore, colmo di gioia, vi formulo i miei migliori auguri, eminenti vescovi, stimati sacerdoti, membri delle comunità monastiche, fratelli e sorelle, in occasione della grande festa salvifica della Natività di Cristo e dell'anno nuovo. Nella preghiera, auguro a tutti di essere ferventi esecutori della volontà di Dio, offrendo doni spirituali al Salvatore del mondo nato in questo giorno, affinchè il suo nome sia glorificato in ogni tempo, ora e sempre e per i secoli dei secoli.

Kyrill
Patriarca di Mosca e di tutta la Russia
Natività di Cristo 2010/2011


(Fonte: Decr Servizio Comunicazione: Messaggio di Natale del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kyrill dell'anno 2010/2011 pubblicato contemporaneamente in 19 lingue di vari paesi compresi nello spazio canonico del Patriarcato di Mosca, e di alcuni altri. Tra loro - russi, ucraini, bielorussi, moldavi, estone, lettone, lituano, kazaki, turkmeni, tagiki, Uzbek, kirghisi, Azerbaijani, cinese, inglese, tedesco, francese, italiano, greco).

domenica 2 gennaio 2011

Dal blog del confratello Padre Massimo

Signore Dio, cui appartengono il tempo e l'eternità, accogli la preghiera di ringraziamento e di pentimento che ti rivolgo al termine di quest'anno.
Molti doni, Signore, mi hai elargito, ed io che cosa ti renderò? Alzerò il Calice della salvezza e invocherò il tuo nome, proclamando la tua grande bontà.
Molte volte, Signore, ti ho offeso, ma grande è la tua misericordia: accogli il mio cuore contrito e il mio spirito umiliato e il Sangue prezioso del Figlio tuo mi purifichi da ogni peccato, perché ogni giorno della mia vita possa cantare la lode della tua gloria.
Amen!
Buon inizio 2011 per tutti!!